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Lavori Consiglio: Approvata la legge “Modifiche alla legge “Territorio e paesaggio”

Via libera con 19 sì, 13 no e 3 astensioni. La seconda parte della discussione articolata e le dichiarazioni di voto. Discussione su limite ai posti letto, oneri di urbanizzazione, norme transitorie.

Nell’ambito della discussione articolata del disegno di legge provinciale n. 63/20, è stato discusso l’articolo 15, Programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio. Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha chiesto di inserire qui una disposizione che invitasse i Comuni a fissare un limite al numero di posti letto, richiamando lo spirito della vecchia norma. Le nuove disposizioni, infatti, non mettevano limiti ai Comuni. Anche considerando il moltiplicarsi di B&B, era opportuno invitare i Comuni a fare una riflessione in merito, perché l'eccesso di turismo portava dei guai. L'articolo 15 riguardava il Programma di sviluppo comunale per il territorio e paesaggio. Peter Faistnauer (Team K) ha annunciato sostegno all’emendamento del Gruppo Verde, chiedendo a che punto si fosse con il Piano di sviluppo del turismo, rilevando che mancava ancora una strategia. Il parametro della limitazione di posti letto, ha detto Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), andava mantenuto, non necessariamente come limite, ma come  riflessione: i Comuni sarebbero così stati stimolati a una riflessione sullo sviluppo turistico. Secondo Helmut Tauber (SVP) se si guarda agli ultimi decenni si può riconoscere un concetto di sviluppo turistico. Dei 28.000 letti del concetto di sviluppo non ne era stato realizzato nemmeno il 10%. importante era che l'espansione qualitativa venisse portata avanti rapidamente. Moltissime persone erano state coinvolte nei concetti. L’ass. Hochgruber Kuenzer ha invitato a non dare troppa importanza al criterio dei posti letto, che è solo uno tra tanti. I Comuni si sarebbero confrontati con il tema una volta chiarito quanti posti c’erano e quale era la pressione turistica. Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha individuato nella nuova disposizione un indebolimento, poiché ci si orientava al solo concetto di sviluppo turistico provinciale, mentre i Comuni sapevano meglio ciò di cui avevano bisogno. Respinto l’emendamento Dello Sbarba, l’articolo è stato approvato con 20 sì, 12 no e 2 astensioni.
Approvati a maggioranza, senza discussione gli articoli 15 bis (Varianti al piano comunale per il territorio e il paesaggio), 15 ter (Procedimento per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica di competenza del Comune), 15 quater (Procedimento per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica di competenza della Provincia), 16 (Procedimento per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica di competenza della Provincia), 17 (Attività delle pubbliche amministrazioni), 18 (Disposizioni comuni sulla segnalazione certificata di inizio attività e sul permesso di costruire, 19 con una correzione linguistica (Procedimento per il permesso di costruire), 20 (Disciplina della SCIA).
L’articolo 20 bis riguarda il contributo di urbanizzazione. Due gli emendamenti di Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde), che ha spiegato che si trattava di un articolo ”made in Bauernbund” al fine di chiedere il pari trattamento con le zone produttive, dove a determinate condizioni (qualora le opere di urbanizzazione primaria fossero realizzate dagli interessati a proprie spese) veniva annullato il contributo di urbanizzazione primaria: tuttavia, al contrario che nelle zone produttive, nelle aziende agricole d’era anche la casa di abitazione e gli agriturismi. la disposizione andava quindi annullata, o almeno andava precisato che questo annullamento valeva solo per i fabbricati rurali, che facevano parte del processo produttivo. Il pres. Josef Noggler ha chiarito che se i primi impianti di urbanizzazione vengono fatti a costo proprio, non è il caso che sia richiesto un contributo di urbanizzazione, perché si pagherebbe il doppio. Respinti gli emendamenti di Dello Sbarba, l’articolo è stato approvato con 19 sì, 11 sì e 5 astensioni.
Approvati senza discussione larticolo 21 (Agibilità) e l’articolo 22 (Responsabilità).
L’articolo 23 riguarda gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire. Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde), ne ha chiesto lo stralcio, ritenendo che se una persona costruisce un’ala nuova non autorizzata sarebbe da demolire, mentre si aggiungeva ora una sanatoria nel caso la demolizione non potesse avvenire senza pregiudizio della parte conforme: La disposizione era estremamente generica, e permetteva a chi aveva costruito una parte non autorizzata di cercare tutte le maniere per dimostrare che l’abbattimento avrebbe causato pregiudizio. La norma addirittura invitava a violare la legge, perché bastava costruire le parti in più senza che fosse possibile demolirle senza pregiudizio. In una situazione di scarsità di terreno e alti valori immobiliari, questo permetteva di compiere un abuso e passarla liscia pagando. Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha chiarito che poteva trattarsi di situazioni di piccole modifiche che si rendevano necessarie in cantiere, che cambiavano minimamente la situazione, ma anche di altre: si sarebbe quindi dovuto specificare meglio cosa si intende con “Parziale difformità”. La norma statale per le semplificazioni, ha detto Peter Faistnauer (Team K), faceva riferimento a un 2%: il dlp faceva riferimento a essa? L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha ricordato che questa possibilità esisteva anche nella vecchia legge urbanistica; la disposizione inoltre riprende il decreto statale del 2020 in quanto alle relative sanzioni, ma non rientra nel 2%, perché proprio questo permetterebbe di tenerne conto in fase di progettazione. È una possibilità per i cittadini in caso di problemi, per evitare di dover demolire. Respinto l’emendamento di Dello Sbarba, il consigliere ha detto all’assessora che la nuova legge urbanistica era stata fatta proprio per cambiare la vecchia. L’articolo è stato approvato con 20 sì, 12 no e 3 astensioni.
Approvati senza discussione l’articolo 24 (Interventi eseguiti in base a titolo abilitativo annullato), l’articolo 25 (Interventi non autorizzati su beni paesaggistici), l’articolo 26 (Ricorso per motivi architettonici, paesaggistici o estetici alla Giunta provinciale e al Collegio per la tutela del paesaggio).
Numerosi gli emendamenti posti all’articolo 27 sulle norme transitorie da Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde), il quale ha spiegato che tali norme riguardavano il periodo dall’entrata in vigore della legge alla presentazione del Programma di sviluppo comunale. Si trattava di 24 mesi; senza Piano non si potevano individuare nuove zone turistiche, ma altre cose si potevano fare, quindi i 24 mesi potevano facilmente prolungarsi. Il Comune di Bolzano già stava prendendo tempo; di fatto, non c’era nulla di più illimitato di una transizione. A Chiusa l’elaborazione del Piano aveva portato a un conflitto, tanto è vero che la sindaca non era stata rieletta. Pianificare è una fatica e un rischio politico, e molti Comuni lo eviteranno, se si dà la possibilità di fare troppe cose - per esempio designare nuove zone residenziali nella vicinanza delle esistenti o cambiare le destinazioni d’uso - prima e senza il Piano urbanistico, magari chiedendo più avanti anche uno spostamento della scadenza. La pianificazione invece è importante, in particolare tramite i previsti processi di partecipazione. L’unica cosa che resta positiva è che l’individuazione e la modifica di aree per esercizio pubblico è legata alla presentazione del Piano. Il Gruppo Verde proponeva una serie di stralci, oppure che, scaduti i 24 mesi senza Programma, il Comune potesse individuare solo zone di interesse pubblico o intervenire solo su esse. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher aveva depositato un emendamento affinché per evitare problemi di natura amministrativa nel periodo transitorio: progetti respinti per errori di forma e ripresentati sarebbero stati rivalutati in base alle vecchie disposizioni per avere certezza del diritto, ha spiegato l’ass. Maria Hochgruber Kuenzer, che ha poi proposto con emendamenti disposizioni per il periodo transitorio, una delle quali riguardanti un termine per redigere il registro degli alloggi sfitti, altri per introdurre un’eccezione per le commissioni nei comuni ladini nel caso non si trovassero abbastanza esperti ladini. Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), in merito ai progetti sospesi per carenze procedurali, ha evidenziato che mancava una data di riferimento: molti nel Burgraviato sapevano che si parlava di questa possibilità, e avrebbero potuto temporeggiare apposta. Anche Peter Faistnauer (Team K) ha rilevato che mancava un termine fino al quale di poteva andare a ritroso: un domani, qualcuno potrebbe riprendere un progetto vecchio per farlo in base alla legge del 97.  Ha quindi chiesto informazioni relativamente all’areale delle caserme. Il pres. Josef Noggler ha chiesto cosa si pensa di fare, riguardo nel caso di trasferimenti bloccati - per esempio di allevamenti - , in un Comune entro i 24 mesi non faccia il programma di sviluppo. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha spiegato che il prolungamento dei registri era stato concordato col Consiglio dei Comuni, e che nel caso di errori di forma di poteva trattare anche di progetti già realizzati che altrimenti sarebbero dovuti essere abbattuti. La rielezione della sindaca di chiusa non era riuscita anche per la presenza di troppi candidati avversari, ma lei aveva fatto un buon lavoro. La Provincia sosterrà i comuni nell’elaborazione dei programmi di sviluppo, ci sono molti Comuni motivati a farlo; uno spostamento di edificio produttivo sarà possibile come prima, ma non uno di edificio abitativo e produttivo insieme. Il prolungamento dei termini per commissioni e ordinanze edilizie dava al Comuni più agio. Approvato l’emendamento del presidente della Provincia e quelli di Hochgruber Kuenzer, respinti o decaduti quelli di Dello Sbarba, l’articolo è stato approvato con 19 sì, 13 no e 3 astensioni.
Approvato senza discussione l’articolo 28 (Allegato B - Attività e interventi soggetti ad autorizzazione paesaggistica della Provincia)
L’articolo 29 riguardava l’Allegato C - Interventi edilizi liberi. Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha chiesto che, riferimento alla possibilità di montare pannelli solari e fotovoltaici su edifici al di fuori del centro storico, di prevedere che questi non fossero sottoposti a tutela delle Belle Arti, ma il suo emendamento è stato respinto, e l’articolo approvato con 19 sì, 1 no e 15 astensioni.
Via libera senza discussione all’articolo 29 bis (Allegato C – Interventi edilizi liberi) e all’articolo 30 (entrata in vigore).

Dichiarazioni di voto.

Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha annunciato voto contrario, pur con la soddisfazione di aver ripristinato una rappresentanza di genere equilibrata nelle commissioni comunali. La norma indebolisce ulteriormente la legge territorio e paesaggio, ampliando la possibilità di intervenire sul territorio prima e senza pianificazione né partecipazione, ed elimina l’ultimo calmiere all'offerta turistica rimasto a livello comunale. Evidenti le pressioni di vari interessi particolari. Prendeva sul serio le affermazioni dell’assessora ai fini di sostenere i comuni e di tenere dritta la barra della tutela del paesaggio, e l'avrebbe sostenuta quando si sarebbe mossa per il risparmio del consumo di suolo e la sostenibilità.
Peter Faistnauer (Team K) ha chiesto di redigere la nuova guida alla legge solo in forma digitale, in modo da poter integrare le modifiche ogni 5 mesi. La legge conteneva alcune buone proposte. Non è vero che i tecnici avevano paura di applicare la legge, tuttavia la fase di test sarebbe potuta proseguire fino a giugno 2021: poi si sarebbe stati meglio preparati. Il suo gruppo avrebbe votato contro la norma, che causava ai Comuni anche maggiori costi per via di una maggiore mole di lavoro. In primavera è prevista una recessione e quindi meno incarichi, ed è questo che fa davvero paura.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha annunciato voto contrario per via di articoli che non erano sostenibili, pur essendoci disposizioni non negative. Ha criticato le numerose modifiche portate al disegno di legge fino al giorno prima della presentazione in Consiglio.
La legge non era buona ed era caotica, ha detto Josef Unterholzner (Enzian), pertanto egli si sarebbe astenuto dal voto.
La legge ha ombre e luci, ha detto Paul Köllensperger (Team K), e per le luci bisognava ringraziare il Governo. Gli interessi sono eccessivi, e la discussione ha dimostrato che è stato un passo indietro. Il consigliere ha ricordato le parole di Benedikter al momento del rilascio della sua legge urbanistica, che si riferivano alla responsabilità nei confronti delle prossime generazioni: esse denunciavano un approccio molto diverso, il partito di maggioranza era andato in un’altra direzione, rispondendo alle esigenze delle lobbies. 
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che Alfons Benedikter aveva degli obiettivi e agiva per il bene della provincia, e si è chiesto se le finalità di oggi, pur in un contesto differente, fossero simili. Bisogna sempre agire in modo mirato pensando alle generazioni future, ma così non era stato negli ultimi anni: bastava pensare ai centri commerciali nel verde agricolo, alla fuga dei giovani che non si potevano permettere alloggi. la legge in esame non avrebbe migliorato la situazione. Gli interessi dei gruppi sono spesso a breve termine, cedervi causa dei problemi. Il suo gruppo si sarebbe astenuto. Egli ha chiesto di dare più spazio, nell'urbanistica, alla tutela dei beni culturali. 

Posto in votazione, il disegno di legge 63/20 è stato approvato con 19 sì, 13 no e 3 astensioni.

L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha ringraziato tutti per la discussione: avrebbe tenuto conto di molte cose che erano state dette. Ha chiesto di continuare a lavorare insieme sulla base di questa legge.
Il presidente Josef Noggler ha chiuso la seduta alle 22.45. Il Consiglio tornerà a riunirsi l'11 dicembre.

MC

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