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1° maggio, Festa del Lavoro: promuovere una cultura aziendale positiva e orientata ai/lle dipendenti

In occasione della ricorrenza di quest'anno, la Consigliera di parità Hofer sottolinea le conquiste di cui beneficiano i dipendenti e le dipendenti, ma evidenzia anche che il mobbing sul posto di lavoro e la difficoltà di conciliare famiglia e lavoro sono i temi principali della sua attività di consulenza.

La Consigliera di parità Brigitte Hofer. (Foto: Ufficio della Consigliera di parità)

Ogni anno, il 1° maggio porta un tema importante all'attenzione di molte persone in tutto il mondo:  conosciuta come Festa del Lavoro o Giornata internazionale di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, questa giornata rappresenta, dalla fine del XIX secolo, l'occasione per richiamare l'attenzione sui diritti, le conquiste e le condizioni di lavoro di tutti prestatori e le prestatrici di lavoro. "Molto è già stato fatto in questo campo, ma il mobbing sul posto di lavoro e la difficoltà di conciliare famiglia e lavoro rimangono i temi più importanti nell'attività di consulenza della Consigliera per di parità", rileva la Consigliera di parità Brigitte Hofer.

Si parla di mobbing sul posto di lavoro, così Hofer, "quando una persona o un gruppo attacca la dignità di un'altra persona ripetutamente e per un lungo periodo di tempo. Ciò accade quando la persona interessata viene molestata, trascurata, svalutata, insultata o semplicemente ignorata". L'obiettivo è di escluderla. Il concetto di mobbing va distinto chiaramente da quello di conflitto: "I conflitti sorgono ovunque le persone interagiscano tra loro: sono quindi inevitabili e comuni", spiega la Consigliera di parità: "Non dietro a ogni controversia, né dietro a ogni critica si nasconde effettivamente un mobbing mirato. Riconoscere il mobbing richiede una visione a tutto tondo della situazione e delle sue origini".

Secondo l'articolo 2087 del Codice Civile italiano, il datore o la datrice di lavoro hanno l'obbligo di adottare misure a tutela dell’integrità fisica e della personalità morale dei prestatori di lavoro. Essi hanno il dovere di promuovere un ambiente di lavoro sano e sicuro.

Nel 2021, presso l'Ufficio della Consigliera di parità è stato istituito il Servizio antimobbing per fornire a dipendenti e datori/datrici di lavoro informazioni, consulenza e mediazione in caso di mobbing, straining e violenza sul posto di lavoro. Si tratta di un servizio gratuito a cui tutte le cittadine e tutti i cittadini possono rivolgersi.

Il secondo ambito principale di consulenza della Consigliera di parità è la conciliazione di famiglia e lavoro. "La conciliazione consiste nell'armonizzare due aree importanti della vita senza dover scendere a compromessi", sottolinea Hofer: "I genitori che lavorano dovrebbero avere la libertà di scegliere come pianificare la propria carriera e la propria famiglia". I giovani - ma non solo loro - non vogliono dover scegliere tra carriera/lavoro e famiglia, ed è noto che sono spesso le donne a rinunciare alla carriera e a passare al part-time, percependo così stipendi e pensioni più bassi.

"Quando si tratta di mobbing sul posto di lavoro e di conciliazione di famiglia e lavoro, le aziende sono chiamate a fornire un ambiente di lavoro non discriminatorio, solidale e inclusivo, nonché orari di lavoro flessibili. A fronte della carenza di manodopera qualificata e del cambiamento demografico, non possiamo più permetterci di perdere potenziale o di lasciarlo inutilizzato. Rafforzare le donne sul mercato del lavoro è, pertanto, un compito fondamentale per tutti, compresi i datori e le datrici di lavoro", sottolinea Brigitte Hofer: "Una giornata importante come quella del 1° maggio è un motivo per festeggiare e uno sprone a sostenere e promuovere una cultura aziendale positiva e orientata a collaboratori e collaboratrici, basata sul solidarietà e valorizzazione".

CP

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