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26 ottobre, Equal Pension Day: incentivare le donne a intraprendere misure contro i buchi contributivi

Domani si celebra la giornata delle uguali pensioni tra donne e uomini: un traguardo oggi lontano, che secondo la Consigliera di parità Michela Morandini va perseguito con diverse misure.

Il 26 ottobre si celebra l’Equal Pension Day, una giornata di sensibilizzazione sui buchi contributivi e la differente posizione di donne e uomini in ambito previdenziale. Una differenza notevole: basti pensare che se l’Equal Pay Day, ovvero la giornata dell’anno a partire dalla quale, se si confrontano i loro guadagni con quelli degli uomini, le donne risultano lavorare gratis, è “solo” in ottobre, l’Equal Pension Day effettivo si verifica invece già in estate, il 6 luglio.

La pensione è il riassunto del singolo percorso lavorativo, e le biografie lavorative di donne e uomini si differenziano sensibilmente: rispetto ai secondi, le prime lavorano più spesso part-time, hanno in media paghe orarie inferiori, sviluppi di carriera peggiori e frequenti interruzioni del percorso lavorativo, inoltre esercitano spesso lavori meno pagati. Tutto ciò comporta che alle donne mancano frequentemente anni contributivi e i relativi importi nel calcolo pensionistico. Di conseguenza, le donne incorrono in un rischio maggiore di povertà durante la vecchiaia.

Nel Global Gender Gap Report 2017, lo studio del World Economic Forum sulla parificazione, l’Italia risulta 82a su 144 Stati per quanto riguarda la differenza in opportunità, status e abitudini tra i due sessi; scivola poi al 126° posto in quanto a tasso di occupazione femminile. Si è quindi ben lontani da una parificazione tra generi. 

Secondo i dati INPS più recenti, gli uomini ricevono mensilmente, in media, 1.392 € di pensione, mentre le donne ne percepiscono 711. Per quanto riguarda i guadagni, nella regione Trentino Alto Adige/Südtirol le donne guadagnano il 29% in meno degli uomini: con la pensione, questo effetto è raddoppiato.

A fronte di questa preoccupante situazione per le donne, nasce spontanea la domanda su quali misure sono da prendere per contrastarla. “Le ragioni dell’alto gap pensionistico tra i generi sono note”, spiega la Consigliera di parità Michela Morandini: “Le donne sperimentano più spesso interruzioni della propria biografia lavorativa, lavorano più frequentemente part-time e in rapporti di lavoro atipici. Si tratta quindi, di fondo, di migliorare il mercato del lavoro e le condizioni occupazionali per le donne, in modo da rendere evitabili, per esempio, le interruzioni lavorative, o da permettere il pagamento dei contributi anche nel caso di tali interruzioni. Infine, un ruolo importante per le donne lo riveste l’assicurazione pensionistica: non si comincia mai troppo presto”.

Da 20 anni, Pensplan è consulente in termini di prevenzione: anche quest’anno, nell’Equal pension Day tutti i cittadini e le cittadine hanno la possibilità di informarsi sulle diverse forme di assicurazione pensionistica, e precisamente dalle 11 alle 16 in piazza della Mostra.

MC

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