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Lavori Consiglio: approvate 5 mozioni della maggioranza

Discusse e approvate mozioni di consiglieri SVP sulla riduzione della plastica, l’esperienza pratica degli insegnanti delle scuole professionali, prestazioni aggiuntive con l’assegno di cura, il confronto tra Comuni in caso di divieti di circolazione, la promozione di prodotti regionali. Conclusa la sessione di lavori di settembre.

Con la mozione n. 131/19: Festeggiamo in modo sostenibile ed evitiamo l’uso della plastica nelle feste in Alto Adige, Jasmin Ladurner (SVP), sostenendo che durante eventi come feste popolari o festival di musica spesso si ricorre all’uso di stoviglie di plastica che vengono buttate dopo essere state utilizzate un’unica volta, creando quantità enormi di rifiuti, e che il tempo di decomposizione di un bicchiere di plastica è pari a circa 600 anni, con ingenti danni per la natura e l’ambiente, evidenziava che durante le feste o gli eventi vengono usate sempre più spesso alternative sostenibili alle stoviglie di plastica monouso, come ad esempio i tradizionali bicchieri riutilizzabili, bicchieri in bioplastica compostabili dopo l’utilizzo o posate  in bambù, ma anche che queste alternative ecologiche comportano un costo maggiore per gli organizzatori, che andrebbe compensato. La consigliera proponeva quindi di incaricare la Giunta provinciale (1) di verificare quale sia il modo migliore per evitare i rifiuti di plastica non biodegradabile in occasione delle feste organizzate in Alto Adige, (2) di esortare tutti gli organizzatori di feste in Alto Adige a rinunciare all’utilizzo di plastica monouso, (3) di verificare come sostenere gli organizzatori che vogliono ridurre la plastica non biodegradabile, affinché non debbano affrontare costi aggiuntivi.
Alex Ploner (Team Köllensperger) ha condiviso l’intento della mozione, aggiungendo che in caso di eventi “green” diventa anche più facile attirare sponsor. Ha però aggiunto che gran parte degli eventi sono organizzati da associazioni di volontariato per autofinanziarsi, e che hanno, per esempio, piacere di ricevere bicchieri di plastica gratis da parte dei fornitori di bibite. Ci vorrebbe un sistema di ricompensa e sostegno. Divieti di bicchieri di vetro come accaduto di recente a Bressanone non sono condivisibili.
Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha sostenuto che molti evitano la plastica nella vita quotidiana, ma quando si tratta di una festa si abbassa un po’ la guardia, per questioni di igiene e di comodità. Ha annunciato sostegno alla mozione, anche se essa prevedeva un intervento molto leggero.
Anche Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha condiviso l’intento della proposta, sottolineando però che c’è già stata un’inversione di marcia da parte delle associazioni, per esempio la festa di Terlano si svolge da 10 anni senza plastica e anche gli Schützen usano in certi eventi stoviglie in ceramica. A fronte di questa tendenza, forse non vale la pena creare un onere burocratico; la mozione però è da sostenere.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha sottolineato che la campagna “plastic free” è uno dei fiori all’occhiello dei 5 Stelle, e che molte manifestazioni in provincia già non usano la plastica, come accaduto di recente a Laives. La mozione tuttavia è molto morbida, non bisognerebbe limitarsi a “esortare”. Egli l’avrebbe comunque sostenuta.
Anche Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha sostenuto la proposta, invitando però a concentrarsi anche a cosa succede dietro le quinte, in merito a trasporto e impacchettamento, senza coprirsi con una foglia di fico. Il consigliere ha chiesto quindi un’iniziativa sovrapartitica per un Consiglio provinciale senza plastica.
Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) si è detto d’accordo nel principio, ritenendo però difficile l’applicazione, quando per esempio l’amministrazione comunale impone di non usare il vetro, come accade alla festa di Oltrisarco. Va assolutamente individuato un percorso virtuoso, ma ci vuole anche un incentivo da parte di Provincia e Comuni, tenendo conto che gli eventi sono organizzati da associazioni per autofinanziarsi, a fronte di un giá importante onere burocratico.Gli enti locali potrebbero mettere a disposizione su cauzione le stoviglie, la Provincia potrebbe gestirne la regia.
Helmut Tauber (SVP) ha apprezzato la mozione, ritenendo che ognuno deve dare il suo contributo alla causa climatica. Facendo riferimento poi a quanto ha prodotto l’iniziativa di una singola ragazza come Greta Thunberg, ha sottolineato che ognuno deve dare il suo contributo, anche nell’ambito alberghiero.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha ribadito che la mozione è molto morbida, e sottolineato che le feste popolari tradizionali, per esempio quelle dei vigili del fuoco o delle bande musicali, giá da anni danno il buon esempio; un problema sono invece le feste di strada o le manifestazioni sportive, o la diffusione delle cannucce per le bevande come gli energy drinks, mentre le bevande tradizionali si bevono in bicchieri di vetro.
Josef Unterholzner (Team Köllensperger) ha molto apprezzato la mozione,consegnando poi un invito a una manifestazione tradizionale organizzata senza plastica ormai da dieci anni, a Foiana, da Vigili del fuoco e altre associazioni tradizionali. Ha poi criticato che si passi tanto tempo a discutere mozioni dal contenuto ampiamente condiviso presnetate dalla maggioranza ma si respingano mozioni altrettanto ragionevoli dell’opposizione. 
L’ass. Giuliano Vettorato ha confermato l’attenzione degli altoatesini e dei loro rappresentanti verso iniziative plastic free. L’amministrazione provinciale ha già fatto tanto in quest’ambito: per esempio, fornisce un servizio stoviglie e lavastoviglie agli organizzatori, a un affitto molto ridotto; c’è poi la classificazione green event che riguarda eventi a 360 gradi organizzati rispettando 70 prescrizioni: dal 2013 se ne sono fregiate 380 manifestazioni, e 40 sono in fase di certificazione. L’assessore si è impegnato a pubblicizzare meglio queste opportunitá e ha accolto la mozione. Ladurner ha ringraziato per l’appoggio. Ploner ha invitato a coinvolgere di più l’economia, ed è vero che c’è sempre la possibilità di fare di più, ma ogni passo conta. In quanto alle cannucce, un’azienda di Parcines è in procinto di produrne un tipo senza plastica: se il consumatore lo richiede, le aziende si adattano. La mozione è stata approvata all’unanimità (25 sì).

Helmut Tauber (SVP) ha presentato poi la mozione n. 136/19: Riconoscimento dell‘esperienza lavorativa degli insegnanti di applicazioni tecniche delle scuole professionali provinciali, con la quale, evidenziando che le scuole professionali provinciali godono di un'ottima reputazione e da anni sono parte integrante del percorso formativo dei giovani, nonché che da sempre i responsabili politici e le direzioni competenti per l'istruzione e la formazione rivolgono particolare attenzione a uno stretto legame tra insegnamento teorico e pratico, proponeva, affinché l'insegnamento anche in futuro venga svolto da insegnanti che hanno un legame diretto con la quotidianità lavorativa, di introdurre il riconoscimento degli anni di esercizio della professione corrispondente alla materia di insegnamento, e invitava quindi il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano a deliberare che è necessario tenere conto dell’esperienza lavorativa delle persone che vengono assunte nell’impiego provinciale come insegnanti di applicazioni tecniche, invitando a riconoscere questa esperienza nella retribuzione mensile e la Giunta provinciale ad attivarsi in tal senso.
Peter Faistnauer (Team Köllensperger) ha segnalato che la mozione rivela una scarsa conoscenza della normativa, perché questo è già previsto: il problema è, piuttosto, che un insegnante della formazione professionale a inizio carriera guadagna 1.250 €, mentre lo stipendio di un giovane apprendista muratore è già di 1.500. Inoltre, per vedere riconosciuta l’esperienza precedente un neo dipendente deve attivarsi: una buona amministrazione spiega in modo proattivo che c’è questo diritto.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha sostenuto che nell’ambito della formazione duale è molto importante avere insegnanti con esperienza pratica.
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha segnalato che ci vuole uno stipendio adeguato perché un artigiano lasci la sua professione per insegnare, d’altra parte nel settore alberghiero o artigianale mancano lavoratori specializzati, non è il caso di contribuire a questa scarsità.
L’ass. Philipp Achammer ha preso spunto dall’intervento di Atz Tammerle per dire che se nessuno insegna agli artigiani del futuro un domani ci saranno ancora meno artigiani: “Chi insegna fa da moltiplicatore”. Attualmente ci sono pochi insegnanti di materie tecniche perché gli stipendi delle scuole non sono al passo di quelli aziendali, mentre una volta era il contrario. È vero che è previsto il riconoscimento dell’esperienza lavorativa, ma in alcuni ambiti non viene applicata, mentre sarebbe giusto riconoscere gli anni di utilità per l’insegnamento, ma non gli anni lavorati in un settore completamente diverso: in questo modo si potrebbe sopperire alla carenza di insegnanti. “Il collegamento tra prassi e scuola è fondamentale e fornisce nuovi incentivi”, ha replicato Tauber, ringraziando i colleghi per il sostegno alla mozione, che è stata approvata con 16 sì e 8 astensioni.

Helmuth Renzler (SVP) ha quindi ricordato, con la mozione n. 138/19: Misure per l‘assegno di cura in Alto Adige, che nell'accordo di coalizione SVP-Lega del 2018 era stato stabilito che anche in futuro l'assegno di cura per l'assistenza a domicilio sarebbe stato una risorsa essenziale finanziata con il gettito fiscale, nonché che l'assegno di cura sarebbe stato garantito al pari del sostegno pubblico in favore dei soggetti seguiti presso strutture residenziali per anziani o centri di assistenza e cura; inoltre dal testo si evinceva la necessità di attuare ulteriori misure riguardanti la terza età. Tenendo conto di questo, in Alto Adige in futuro si dovrebbe introdurre un sistema aggiuntivo sotto forma di prestazioni sociali vincolate concesse a copertura delle spese supplementari sostenute dalle persone non autosufficienti: chi percepisce l'assegno di cura deve poter beneficiare di prestazioni aggiuntive, rese disponibili tramite un fondo integrativo del fondo sanitario o del Pensplan. In questo modo i beneficiari in futuro, oltre all'assegno di cura finanziato con il gettito fiscale, in caso di necessità potranno usufruire di prestazioni di assistenza a un costo contenuto; questo tanto più che i livelli di cura 2, 3 e 4 da oltre dieci anni non vengono adeguati all'inflazione. Pertanto, il consigliere chiedeva di impegnare la Giunta provinciale (1) a presentare un disegno di legge che definisca un modello per l'assegno di cura in Alto Adige che preveda, oltre all'assegno di cura stesso – finanziato tramite il gettito fiscale – anche delle prestazioni di cura aggiuntive di natura economica, da corrispondere mediante un fondo integrativo del fondo sanitario o del Pensplan, (2) a verificare se le somme previste per i livelli di cura 2, 3 e 4 possano essere adeguate.
Maria Elisabeth Rieder (Team Köllensperger) ha protestato per il mancato accoglimento da parte del proponente di un suo emendamento, precedentemente concordato, al fine di impegnare la Giunta a verificare gli effetti che avrebbe il fatto di vincolare l’assegno di cura al reddito e al patrimonio. “Da un lato si rimprovera alla collega Foppa di non essere corretta, dall’altro prima mi è stato detto che il mio emendamento non lo voleva il capogruppo Lanz, poi da questo che non lo voleva Renzler, poi ancora che non lo voleva l’assessora Deeg: le buone idee dell’opposizione vengono costantemente respinte, e poi copiate. Perché non accogliere una volta una buona idea?”.
Gerhard Lanz (SVP) ha detto che si era limitato a dire alla collega di consultare il proponente. In merito alla mozione, l’ass. Waltraud Deeg ha chiarito che la discussione sul tema è in corso da tempo. Per l’assegno di cura si pagheranno, nel 2020, 227 milioni € a 15.000 persone; il 2,8% della popolazione non è autosufficiente. In merito a questa misura, era stata valutata la possibilità di vincolarlo al reddito; l’assegno accompagnatorio dello Stato corrisponde circa al primo livello di cura, che rappresenta il 50% dei casi di non autosufficienza e non è legato a reddito e patrimonio. Se una persona viene accolta in una casa di cura, l’assegno viene a questo destinato. L’aggancio al reddito si può considerare solo per quanto riguarda i livelli dal secondo al quarto, ma la discussione in merito è legittima. Parlare del sistema di cura “vuol dire parlare del nostro futuro”, ha chiarito l’assessora, facendo riferimento alla possibilità di un secondo pilastro garantito da fondo integrativo del fondo sanitario o del Pensplan. Tra il resto, la competenza regionale in merito è del pres. Kompatscher: si tratta di una variante possibile, che richiede però una riflessione già in età giovane sul futuro da anziani; è già in elaborazione uno studio in merito.
Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha ricordato che i consiglieri hanno la possibilità di proporre disegni di legge e, se sono della maggioranza, anche di vederli approvare. In relazione all’emendamento non accettato, Renzler ha spiegato che inizialmente gli sembrava opportuno, ma poi aveva capito che poteva avere l’effetto contrario a quanto voluto. Ha aggiunto di ritenere che la Giunta provinciale presenterà al più presto un disegno di legge in merito, e la mozione è stata approvata all’unanimità (25 sì).

Gerhard Lanz (SVP) ha quindi presentato la mozione n. 140/19: Divieti di circolazione preventivi - tenere conto dei comuni limitrofi, con cui, segnalando che spetta ora ai Comuni mettere in atto le misure di limitazione alla circolazione disposte dalla provincia, in vigore per tutto l’anno nei giorni lavorativi dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 16.00 alle 19.00 e valide per certe categorie di veicoli (attualmente categorie Euro 0 e 1 nonché i diesel fino alla categoria Euro 3) e da applicare solo se le altre misure non bastano, evidenziava che l’introduzione di queste misure si fa molto delicata nei Comuni forzatamente attraversati dal traffico di transito da e per i Comuni vicini, senza ragionevoli alternative, e che l’attuazione del divieto di circolazione a Bolzano ha provocato grande scontento soprattutto fra i pendolari dei limitrofi Comuni di Sarentino e San Genesio. Per questo, egli incaricava di impegnare la Giunta provinciale a sollecitare le amministrazioni comunali dell’Alto Adige – prima d’introdurre limitazioni alla circolazione sul proprio territorio comunale – ad analizzarne molto attentamente le conseguenze sui Comuni limitrofi ed elaborare anticipatamente, in strettissima collaborazione con essi, una soluzione il più accettabile possibile. 
Evidenziando che in certe situazioni, per quanto alto sia il livello di inquinamento, non si introducono mai divieti di circolazione, per esempio in occasione dei mercatini di Natale, Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha chiesto di chiarire le competenze della Provincia e quelle dei Comuni.
Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha evidenziato che questi divieti vengono introdotti solo in momenti in cui la situazione è molto grave, e criticato che si procedesse in Consiglio provinciale con incarichi troppo vaghi alla Giunta: se è l’opposizione a fare così, la Giunta è critica e respinge le proposte.
Questa posizione è stata condivisa da Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), che ha però anche sottolineato l’opportunità di accordi con i sindaci dei paesi vicini in caso di limitazioni alla circolazione.
L’ass. Giuliano Vettorato ha sottolineato che ci sono dei tavoli di lavoro ai quali l’assessore invita i sindaci perché l’APPA possa fornire loro i dati sulla situazione, aggiungendo che spesso i cittadini non capiscono che i blocchi non sono per incentivare a cambiare l’auto, ma per tutelare la salute. Per questo l’Assessorato ha deciso di fare una campagna informativa sul tema. Fondamentalmente, i Comuni interessati sono Bolzano, Merano, Laives e Bressanone, ma è chiaro che questo comporta problemi anche ai paesi limitrofi, ma proprio al tavolo sulla mobilità i Comuni si possono confrontare; ci vuole comunque più comunicazione tra i Comuni stessi, e l’Assessorato si farà carico di sensibilizzare in questo senso. Lanz ha replicato che la mozione riguarda l’informazione, non nuove misure, pertanto è opportuna la sua presentazione in questa forma e non come legge. In caso di interventi sul traffico vanno coinvolti non solo i sindaci, ma anche i cittadini. La mozione è stata approvata con 18 sì e 6 astensioni.

Manfred Vallazza (SVP) ha infine presentato la mozione n. 147/19: Promozione dei prodotti agricoli regionali (emendata), con la quale, evidenziando che  la lp 8/2010 prevede la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari di prossimità, dell’educazione alimentare e del consumo consapevole, nonché (art. 4) l’elaborazione di linee generali di promozione dell’orientamento dei Consumi e dell’educazione alimentare, la definizione dei criteri di attuazione, la determinazione delle caratteristiche e tipologie di prodotti alimentari e bevande e la definizione dei controlli sul rispetto delle disposizioni di legge, nonché che l’applicazione di quanto previsto è sospesa fino a esito positivo dell’esame di compatibilità da parte della Commissione europea, evidenziava che non solo la “Iniziativa per una politica alimentare sostenibile”, avviata dal presidente della Provincia Kompatscher, va vista in questo contesto, ma anche che nel febbraio 2017 la commissione Risorse Naturali del Comitato europeo delle Regioni ha approvato proposte per una politica alimentare sostenibile, e che successivamente il commissario europeo Adraiukatis, visitando la provincia di Bolzano, ha parlato di un progetto pilota europeo in merito. Il consigliere chiedeva quindi di incaricare la Giunta di deliberare affinché l’amministrazione venisse impegnata ad adottare misure concrete in quest’ambito, quali la contrassegnazione dei prodotti regionali ai fini della trasparenza, l’incentivazione delle cooperazioni a livello locale tra il settore della gastronomia e gli agricoltori quali venditori diretti, progetti scolastici mirati a una produzione alimentare sostenibile e a un utilizzo responsabile degli alimenti, e di incaricare la Giunta ad adoperarsi maggiormente per una modifica della normativa europea in materia di appalti, al fine di raggiungere certezza giuridica.
Peter Faistnauer (Team Köllensperger) ha evidenziato che la Giunta ha fatto troppo poco per applicare quanto già deliberato in tutti questi anni, e lamentato la scarsa sensibilità di Vallazza verso gli ormai numerosi agricoltori biologici.
Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha criticato che si riprendessero sempre temi già deliberati: nella scorsa legislatura infatti era stata sancita e approvata la promozione di prodotti alimentari regionali, nonché di quelli biologici ed equosolidali. Ha ritenuto inoltre fosse necessario chiarire cosa si intende per “prodotti regionali”: che vengono prodotti qui o solo che vengono qui elaborati o confezionati? Annunciando comunque voto a favore, si è augurata più concretezza.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha condiviso quanto detto dai colleghi: sul tema ci sono già state tantissime mozioni non attuate, anche a Schwaz nel Dreier Landtag. Si potrebbero tappezzare gli uffici con mozioni che non sono state implementate, nonostante l’impegno dei proponenti e le speranze della popolazione.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha chiarito che lo spirito della mozione è molto buono, ma ci sono già una serie di decisioni fissate con legge: quanto richiesto è già incluso nella lp 8/2010, l’unica novità è la contrassegnazione. Bisognerebbe essere più onesti sull’origine dei prodotti. Ciononostante la mozione sarebbe stata sostenuta.
Spesso dipende dalla complessità della questione se una mozione non viene del tutto attuata, ha chiarito Helmut Tauber (SVP), aggiungendo, in merito al tema, che sarebbe opportuno rivalutare le vecchie tipologie di verdure o prodotti naturali, in modo che i prodotti arrivino dal produttore al negozio.
L’ass. Philipp Achammer ha chiarito che ci sono mozioni con moltissimi punti, la cui attuazione non è quindi così immediata, soprattutto se richiede anche l’intervento dei Comuni, in questo caso promotori dei bandi. L’attivazione di circuiti locali va continuamente incentivata. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha aggiunto che si fanno continuamente piccoli passi per l’attuazione di questa proposta: la mozione non sarà attuata domani, ma ci si avvicina gradualmente, per garantire qualità nei prodotti, qualità della vita, tutela dell’agricoltura di montagna. Ha quindi invitato il collega Vallazza a continuare a sollecitare sul tema. Vallazza ha replicato che la Giunta ha fatto molto, ma manca ancora un passaggio a livello comunitario, e riferito che il pres. della Provincia aveva annunciato un incontro tra due settimane per migliorare i bandi dei Comuni: “La mia mozione è forse lieve, ma controllerò attentamente quanto viene attuato, perché è importante per l’agricoltura ma anche per il turismo e la società in generale”. La mozione è stata approvata all’unanimità (24 sì).

Il presidente Josef Noggler ha quindi dichiarato conclusa la seduta, e con essa la sessione di lavori di settembre.

MC

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