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11.2, Giornata internazionale delle ragazze e delle donne nella scienza – Morandini: “Un potenziale di ricerca che va perduto in tutto il mondo”

“Rimuovere gli ostacoli di genere nell'ambito delle scelte di vita privata, nella formazione e sul posto di lavoro, e abbattere gli stereotipi”, è l’esortazione di Morandini. E la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Höller ricorda che la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia vieta ogni discriminazione fondata sul sesso.

Domani, 11 febbraio, si celebra la Giornata internazionale delle ragazze e delle donne nella scienza, proclamata nel 2015 dalle Nazioni Unite con riferimento al ruolo decisivo della componente femminile nell’ambito scientifico e della ricerca. Lo ricorda la Consigliera di parità Michela Morandini, che sottolinea: “La lingua dei numeri è molto chiara, e ci dice che attualmente la percentuale di ricercatrici è, a livello mondiale, del 28%, ma anche che il premio Nobel in ambito scientifico è stato assegnato finora a 20 donne, a fronte di 585 uomini insigniti”.

Ancora, per quanto riguarda la scelta dello studio universitario, solo il 30% delle studentesse opta per una materia MINT (Matematica – Informatica – Scienze – Tecnica), una percentuale che diventa ancora più bassa nel caso di materie specifiche dell’ambito informatico. In Alto Adige, le ragazze che frequentano istituti tecnici in ambito economico è del 50,87 (dati a.s. 2018/2019), in ambito tecnologico del 19,6. Al liceo per le scienze umane, invece, la percentuale di studentesse è pari all’83,9.

Un importante strumento per combattere le differenze di genere in ambito scientifico è la rimozione degli ostacoli per ragazze e donne nell’ambito delle scelte di vita privata, della formazione e sul posto di lavoro: “Gli stereotipi di genere dominanti devono essere abbattuti, e le radicate convinzioni modificate: c’è bisogno, a questo scopo, di misure mirate a livello didattico e universitario, ma anche nell’ambito della scelta e dell’esercizio professionale, a promozione della componente femminile”, spiega la Consigliera di parità.

Michela Morandini lavora a questo scopo a stretto contatto con la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Daniela Höller: entrambe sono convinte che misure di prevenzione e sensibilizzazione per eliminare qualsiasi forma di discriminazione devono essere messe in campo molto presto, già all’età della scuola materna. A tal proposito, la Garante fa riferimento alla Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia, che all’articolo 2 enuncia il principio fondante in base al quale i diritti vanno garantiti a ogni bambino e bambina “senza alcuna forma di discriminazione, compresa quella fondata sul sesso”.

Per la Consigliera di parità una cosa è chiara: “Se la scienza fa a meno delle donne, va perduto in tutto il mondo un enorme potenziale di ricerca”.

 

 

MC

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