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Lavori Consiglio: Pesticidi, lingua dei segni, Black lives matter.

Disegno di legge del Movimento 5 Stelle, mozioni della Süd-Tiroler Freiheit. La seduta di oggi è terminata.

È ripresa oggi in Consiglio provinciale la trattazione del disegno di legge provinciale n. 7/19: Modifiche alla legge provinciale 12 maggio 2010, n. 6, “Legge di tutela della natura e altre disposizioni“, avviata il 6 febbraio scorso, con cui il Movimento 5 Stelle intendeva porre almeno un paletto all’uso dei pesticidi, in modo che il loro utilizzo non avvenisse in luoghi frequentati dalla popolazione, estendendo il divieto vicino alle strade, a luoghi dove passa la popolazione e vicino a corsi d’acqua. Nella versione approvata dalla commissione legislativa, esso prevedeva, in un unico articolo, che “Alla fine del comma 3 dell’articolo 19 della legge provinciale 12 maggio 2010 n. 6, è aggiunto il seguente periodo: ‘eccetto presso i confini dei campi e delle banchine, nonché lungo le scarpate stradali, i corsi d’acqua e i fossi’”.
Il Gruppo Verde ha fatto riferimento al procedimento giudiziale in materia e invitato a tornare a una discussione pacata nel merito, favorendo una svolta biologica in agricoltura, per il bene dell’agricoltura stessa. Ha inoltre ricordato l’atteggiamento positivo e di collaborazione in commissione legislativa, dove il disegno di legge era stato approvato con 7 voti favorevoli e 1 astensione. 
I Freiheitlichen, ribadendo l’accordo trovato in commissione anche grazie alla disponibilità dell’agricoltura tradizionale, hanno evidenziato che questi erbicidi già non possono essere impiegate nelle banchine. Agricoltura ecologica e convenzionale sono molto più vicine di  quanto viene comunicato all’opinione pubblica
Il Gruppo Verde ha replicato che nella prassi è frequente che si usino i pesticidi nelle scarpate e in molti altri luoghi.
Il coronavirus ha insegnato anche a fare attenzione all’autoapprovvigionamento e a quanto dice la scienza, ha risposto la Giunta provinciale. Proprio secondo rinomati scienziati, la tutela dei vegetali è imprescindibile per una produzione di alimentari sufficiente. I frutticoltori altoatesini hanno in quest’ambito un ruolo di precursori, tanto che per primi in Europa hanno introdotto l’agricoltura integrata, utilizzando quantità minime di erbicidi. La legge in discussione rappresenta un’aggiunta a una prassi già in vigore. Il Movimento 5 Stelle ha ribadito che si tratta di una modifica minima, di un punto di incontro a cui si voleva arrivare. Non era intenzione del proponente mettere in cattiva luce gli agricoltori, ma riconoscere l’importante funzione dell’agricoltura, anche se non è l’Alto Adige che nutre il mondo. 
Il disegno di legge composto di un unico articolo è stato approvato all’unanimità (29 sì).

È quindi ripresa la trattazione della mozione n. 253/20: Lingua dei segni in provincia di Bolzano, già avviata il 5 marzo scorso, con cui la Süd-Tiroler Freiheit chiedeva di incaricare la Giunta provinciale (1) a invitare i parlamentari sudtirolesi a correggere l'emendamento sul riconoscimento della lingua dei segni in modo tale che in provincia di Bolzano non sia riconosciuta la lingua dei segni tedesca, bensì quella austriaca, (2) a rendere la comunicazione e i locali dell’Azienda sanitaria più facilmente accessibili alle persone con deficit uditivo e ipovedenti, (3) a redigere un elenco degli interpreti di lingua dei segni disponibili in provincia di Bolzano, indicando quale lingua dei segni conoscono, (4) a redigere un elenco degli educatori/collaboratori all’integrazione in provincia di Bolzano con una buona padronanza della lingua dei segni, indicando quale lingua dei segni conoscono, (5) di adoperarsi per la creazione di una sede distaccata della ÖGLB (Associazione austriaca dei non udenti) e della ÖGSDV (Associazione austriaca degli interpreti e traduttori nella lingua dei segni) in provincia di Bolzano per garantire alle persone non udenti o con deficit uditivo una struttura di riferimento nella loro madrelingua in provincia di Bolzano.
La Süd-Tiroler Freiheit ha ricordato che in provincia di Bolzano è utilizzata per lo più la lingua dei segni austriaca, e che questo va riconosciuto.
Il Gruppo Verde ha sostenuto la proposta, proprio facendo riferimento al collegamento della provincia di Bolzano con l’area austriaca.
Il Team K ha apprezzato la proposta, che riguarda un tema poco conosciuto, e spiegato che negli USA la lingua dei segni è sempre utilizzata negli interventi pubblici. Ha chiarito che la maggior parte delle persone sorde altoatesine hanno studiato la lingua dei segni in Austria, e sostenuto che bisognerebbe puntare a un riconoscimento delle lingue dei segni austriaca e tedesca, che sono molto simili. 
La Süd-Tiroler Freiheit ha chiarito che la proposta veniva dai non udenti e che non si intendeva mettere in concorrenza le due lingue, ma ampliare le possibilità per le persone sorde. Sarebbe interessante anche avviare una collaborazione con l’associazione dei non udenti a Innsbruck. La crisi da coronavirus ha messo in evidenza l’esistenza e le difficoltà di queste persone.
I Freiheitlichen si sono espressi per un riconoscimento di entrambe le lingue dei segni, quella tedesca e quella austriaca, come richiesto da alcune associazioni. 
Il tema è importante e c’è ancora molto da fare, ha detto la Giunta, facendo riferimento a incontri avvenuti con le parti interessate al fine di affrontare la questione e avviare passi molto importanti. Si è rammaricata che non fosse stato possibile fare una proposta congiunta, perché il consenso esisteva. Non ci si vuole concentrare su un’unica lingua dei segni pertanto in questa forma non si può sostenere la mozione: si mira a una proposta condivisa e comune. La Süd-Tiroler Freiheit ha ringraziato per il sostegno dell’aula, ribadendo che per i non udenti è importante avere una rappresentanza, e che le loro esigenze siano ascoltate. Ha ribadito che la mozione conteneva proprio quanto proposto dai rappresentanti delle persone non udenti, e si è rammaricata che la maggioranza non accettasse la proposta dell’opposizione. La mozione è stata respinta: le premesse con 8 sì, 15 no e 7 astensioni, il punto (1) con 14 sì, 15 no e 1 astensione, i punti (2) (3) e (4)  con 15 sì e 15 no, il punto (5) con 8 sì, 20 no e 1 astensione. 

È ripresa poi la trattazione della mozione n. 304/20: Black Lives Matter vale anche per i relitti del fascismo in Provincia di Bolzano, avviata il 2 luglio scorso, con cui  la Süd-Tiroler Freiheit, evidenziando che la morte violenta dell'afroamericano George Floyd aveva portato a proteste in tutto il mondo e avviato un dibattito su come affrontare il razzismo, e che, al riguardo, in molti Paesi si chiedeva anche di confrontarsi con la storia, di rimuovere i monumenti che glorificano l'oppressione e la schiavitù della popolazione nera, e di prendere le distanze da tali monumenti, evidenziava che anche in provincia di Bolzano molti monumenti, e i nomi di molte strade e caserme, ricordavano l’oppressione e le stragi ai danni della popolazione nera in Etiopia, e così queste efferatezze venivano minimizzate e glorificate ancora oggi; inoltre, nel bassorilievo di Mussolini a Bolzano si vedeva un africano con le braccia legate a un tronco dietro la testa, a Brunico c'era un monumento al genocidio, detto comunemente “Kapuziner Waschtl”, che ricordava la guerra di Etiopia e le crudeli stragi con gas tossici a danno di moltissimi civili, a Bolzano, di nuovo, una strada era ancora dedicata alle battaglie dell’Amba Alagi, nelle quali furono crudelmente uccisi anche migliaia di civili. nelle valli ladine la toponomastica è solo in ladino, ma se questo avviene in località tedesche è uno scandalo, tuttavia bisogna parlarne. Per questo, si chiedeva che il Consiglio provinciale (1) condannasse le discriminazioni etniche e razziali, le atrocità fasciste e nazionalsocialiste nonché la loro glorificazione attraverso i relitti di questi regimi, invitando pertanto la Giunta provinciale (a) ad attivarsi per rimuovere il monumento all’Alpino a Brunico; (b) ad attivarsi per cambiare i nomi di strade e caserme legati alle atrocità del fascismo o che ricordano persone che in tali atrocità hanno avuto parte. 
Dichiarandosi subito “antifascista e antinazista”, la Lega Salvini Alto Adige Südtirol ha chiesto di fermarsi al punto (1), ritenendo problematica la citazione del Monumento all’Alpino, che non aveva nulla a che fare con il fascismo. La storia va mantenuta: se c’è stato un monumento deve essere lasciato ed eventualmente ricontestualizzato. Se fosse stato lasciato il riferimento, si sarebbe votato contro. 
Il Gruppo Verde ha ritenuto importante che si affronti il passato insieme, scostandosi dal ruolo di vittime. I nomi delle strade possono essere cambiati, perché è difficile spiegarli e contestualizzarli, al contrario di quanto avviene con i monumenti. Non bisogna però differenziare tra fascismo e nazismo. È inoltre necessario allontanarsi dal vittimismo, di cui lo stesso nome “Amba Alagi”, presente in vie di diverse città italiane, è espressione, perché rappresenta due sconfitte, e va ricordato che in Italia c’è stato anche l’antifascismo della Resistenza. Il gruppo ha espresso sostegno al punto (1), e si è detto disponibile anche a sostener il punto (b), purché anche qui fosse citato il nazismo fianco al fascismo.
La Süd-Tiroler Freiheit ha evidenziato che anche gli hate speech in internet rivelano quanto è importante condannare le discriminazioni etniche e razziste.
I Freiheitlichen hanno evidenziato che tutti sono consapevoli che l’Italia debba recuperare nell’elaborazione della sua storia fascista, invitando però a mettersi intorno a un tavolo per confrontarsi in merito tra gruppi diversi in provincia di Bolzano, senza appigliarsi per questo al fenomeno Black lives matter. Non avrebbero quindi votato la mozione.  
L’Alto Adige nel cuore - Fratelli d’Italia ha invitato a considerare questioni concrete, che tutti i giorni preoccupano la cittadinanza. La risposta a certe provocazioni, quale la mozione in esame, sta nel senso di responsabilità di una politica che guarda ai problemi concreti e non ai fantasmi. 
Anche la SVP ha appoggiato il punto (1).
La Giunta provinciale ha apprezzato che ci fosse un accordo sulla questione di fondo, e che la società altoatesina avesse quindi fatto un passo avanti. Il tema esiste, non è vero che le persone hanno ben altri problemi, e va quindi trovato l’approccio giusto. Quando si tratta di relitti, la contestualizzazione è la via giusta, per riparare anche dai capitoli più oscuri della storia: bisogna dimostrare che la società attuale ha capito la lezione. I nomi delle vie, è vero, si possono cambiare, così come le intitolazioni delle scuole, perché dare un nome è una forma di riconoscimento, tuttavia bisogna ricordare l’esperienza di piazza della Vittoria, e quindi cercare una via comune. La Süd-Tiroler Freiheit ha criticato che a cent’anni dall’arrivo del fascismo non si riuscisse ad affrontare il tema, ed evidenziato che ci sono neofascisti che si fotografano davanti ai relitti del fascismo. Ha criticato che non si fosse ancora capaci di sostituire nomi di strade, e ricordato che in Germania non esiste nessun nome di strada o targa che ricordi il nazismo. In relazione a Black Lives matter, ha ricordato le manifestazioni che ci sono state a Bolzano: da una parte si manifesta così, dall’altro non si è disposti ad agire di conseguenza anche relativamente ai nomi delle strade e ai relitti. 
La mozione è stata votata per parti separate, ed è stato approvato solo il punto (1) senza le parole “attraverso i relitti di questi regimi”, con 27 sí: respinte le premesse, il punto (a) è stato respinto con 2 sì, 18 no, il punto (b) con l’aggiunta di un riferimento al nazionalsocialismo accanto al fascismo è stato respinto con 5 sì e 16 no. Alcuni consiglieri e consigliere non hanno partecipato alla votazione.

La seduta di oggi è terminata. I lavori riprendono domani mattina alle ore 10.00.

 

MC

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