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Lavori Consiglio: Modifiche alla legge “Territorio e paesaggio” - articolata

La replica dell’ass. Hochgruber Kuenzer e la prima parte della discussione articolata del del dlp 63/20.

In chiusura della discussione generale del disegno di legge provinciale n. 63/20: Modifiche alla legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9, “Territorio e paesaggio”, l’assessora Maria Hochgruber Kuenzer, che ne era firmataria, ha affermato che l’urbanistica riguarda tutti, ed era bene così. Vero era che il paesaggio era il bene della provincia, ma bisogna gestire questa terra e adattarla alle nuove sfide. Il Piano di sviluppo turistico è più di un semplice conteggio dei letti, va  valutata la situazione complessiva del comune. Ha quindi difeso le varianti e ritenuto necessaria una norma transitoria perché si potesse continuare a costruire In quanto alla quota di genere, si sarebbero dati chiarimenti al momento della votazione. Il paesaggio non era poco considerato, era parte della legge, efra anche parte dell’urbanistica. Se la legge non fosse entrata a in vigore in luglio, nessuno ci si sarebbe confrontato: era da sperare che i Comuni agissero rapidamente. La limitazione dell’area insediativa era una posibilitá per dare al paesaggio il suo valore. Molto era rimasto del testo originario, in primis l’utilizzo parsimonioso del suolo: si trattava ora di applicare bene la norma. C’era stata molta opposizione, ma soprattutto perché questa norma non consentiva di proseguire come prima, perché imponeva di tenere sempre un occhio sul paesaggio. Il concetto comprendeva ora anche la tutela dei beni culturali. Ovviamente tutti si aspettavano sicurezza del diritto, ma già la vecchia legge aveva comportato interpretazioni giuridiche. La questione del 20% non comportava la realizzazione di un paese nel paese, ma riguardava alloggi temporanei. Il turismo doveva essere. l turismo doveva essere modellato insieme, anche valutando quanto era ancora sostenibile. Per la conservazione del vecchio tessuto edilizio, c'era il relativo comitato. Importante era inserire criteri affinché anche le generazioni future potessero costruire una propria abitazione. In appoggio ai Comuni, la Giunta si era espressa affinché i programmi di sviluppo non andassero a gravare sulla situazione finanziaria. Hochgruber Kuenzer ha spiegato inoltre come con il Consorzio dei Comuni fosse stato creato un ufficio speciale per rispondere alle tante richieste. Rispondendo a Staffler, ha affermato che la legge era una base con la quale si sarebbe elaborato ciò che era importante; a Köllensperger ha chiarito che non era stato accolto da tutti il fatto che territorio e paesaggio venissero uniti. Non aveva percepito alcun “senso di euforia”, e all’inizio aveva avuto l’impressione di essere da sola, facendo qualcosa che nessuno voleva: la responsabilità però è di tutti. La legge era a favore del paesaggio e voleva limitare l’area insediabile.

Si è proceduto quindi alla votazione per il passaggio alla discussione articolata, approvato con 19 sì, 11 no, 4 astenuti ed 1 non partecipante al voto.

L’articolo 1 riguarda la Commissione  provinciale territorio e paesaggio. Con emendamento, Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ne ha chiesto la soppressione, perché esso esonerava gli esperti degli uffici provinciali dall’inserimento nell’apposito registro: in quetso modo, se ne sminuiva il valore. L’emendamento è stato bocciato con 12 sì, 18 no, 2 astenuti, 3 non partecipanti al voto. Gli esperti della Ripartizione 28, ha spiegato l’ass. Hochgruber Kuenzer su richiesta di Peter Faistnauer (Team K). venivano nominati in collaborazione con la Giunta provinciale. Articolo 1 approvato con 18 sì, 9 no, 6 astenuti e 2 non partecipanti al voto.

L’articolo 2 riguarda la Commissione comunale territorio e paesaggio. 10 gli emendamenti. Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha detto al consigliere Andreas Leiter Reber (F) che quello della rappresentanza femminile non era tema di poca importanza: le donne vogliono esserci in tutte le commissioni, e va dato un segnale facendo sì che un terzo dei posti venga riservato alle donne.  Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha spiegato di non voler essere ostile alle donne per essere contrario alle quote: bisognava  convincere, non costringere le donne. La maggioranza delle elettrici era donna: per quali ragioni le donne eleggevano uomini? Avrebbe votato contro l'emendamento perchè convinto che le donne nel 2020 non avevano bisogno delle quote.  Peter Faistnauer (Team K) ha spiegato che il proprio emendamento erauguale a quello presentato da Foppa e Dello Sbarba. Cosa aveva fatto l’assessora competente per sensibilizzare sul tema delle donne? Con delle campagne di sensibilizzazione sarebbe stato possibile trovare delle rappresentanti per il registro.  Magdalena Amhof (SVP) ha annunciato il sostegno all’emendamento stralcio, per tornare allo stato originale della legge. Ha aggiunto che non era vero che non fosse stato fatto niente per le donne, lei stessa aveva contato 104 donne che si erano dichiarate disponibili nel Registro degli esperti. L’iscrizione era possibile fino al 30 novembre. Era positivo vedere tante tecniche competenti. Hanspeter Staffler (Gruppo Verde) ha sostenuto la necessità delle quote per aumentare il numero di donne negli organi. Si viveva in un  sistema patriarcale, idi cui si era discusso  il giorno prima parlando della violenza sulle donne. Se il legislatore non avesse dato un aiuto, non si sarebeb riusciti a superare questi ostacoli. Si poteva dare un aiuto con la quota rosa: questoa ndava accettato. Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha affermato che era necessario eliminare gli ostacoli per la partecipazione alla cosa pubblica: le commissioni rischiavano di essere sbilanciate. La cosa più normale era che entrambi i generi fossero rappresentati nella commissione, si trattava di una questione naturale, di civiltà. Auspicando la nomina delle tecniche senza dover leggere questo articolo, jha chiarito che esso peró doveva esserci come freno d’emergenza. La nomina delle Commissioni veniva spostata nel tempo, nel 2021 sarebbero state nominate le nuove Commissioni. Amhof ha ritirato alcuni emendamenti. Josef Unterholzner (ENZIAN) ha spiegato che si trattava di competenze, non di quote: era  d’accordo di pubblicizzare di più la possibilità di partecipare, ma venivano prima le competenze; Peter Faistnauer (Team K) ha chiesto che la Provincia rimborsasse ai Comuni i compensi dei componenti delle commissioni. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha sostenuto l’emendamento stralcio di Dello Sbarba sulle quote di genere, che è stato approvato con 24 sì e 10 no. Respinto L’emendamento di Faistnauer, l’articolo 2 è stato approvato con 28 sì, 2 no e 4 astensioni.

Approvato senza emendamenti l’articolo 3
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All’articolo 3 bis, relativo al principio di contenimento del suolo, erano stati posti due emendamenti dell’assessora Hochgruber Kuenzer, che ha precisato che gli spostamenti di cubature devono sempre avvenire nel verde agricolo o nel verde alpino, e che negli edifici che sono staccati dal maso chiuso non può esserci un ampliamento di cubatura. Sono stati approvati entrambi gli emendamenti. L’assessora ha risposto a Leiter Reber che un reinsediamento da area agricola non può avere come obiettivo una zona turistica. L’articolo 3 bis è stato approvato con 20 sì, 2 no e 11 astenuti.

Approvati senza discussione gli articoli da 4 a 6.

L'articolo 7 riguarda le  Destinazioni d’uso delle costruzioni. Peter Faistnauer (Team K) con un emendamento voleva limitare  i'affitto o l'uso dei locali per i servizi pubblici a 6 anni.  a 6 anni. Riccardo Dello Sbarba (Grupo Verde) ha appoggiato l’emendamento. L’assessora Hochgruber Kuenzer si è espressa contrariamente nei confronti dell’emendamento. L’emendamento Faistnauer è stato respinto con 11 sì, 19 no e 5 astensioni. Approvato un emendamento dell’ass. Hochgruber Kuenzer con 24 sì, 2 no, 9 astensioni. Articolo approvato con 19 sì, 2 no, 14 astensioni.

L'articolo 8 riguarda le zone misteRiccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha chiesto la cancellazione dell’articolo, in attesa della legge sull’edilizia agevolata. L’emendamento Dello Sbarba è stato bocciato con 10 sì, 19 no, 6 astensioni. L’articolo 8 è stato approvato con 19 sì, 9 no, 7 astensioni.

L'articolo 9 riguarda le zone produttive. L’ass. Hochgruber Kuenzer ha spiegato come ci fossero dei criteri presentati dalla Giunta per gli alloggi temporanei per i dipendenti. Riccardo Dello Sbarba (Grupo Verde) ha spiegato che c’è una tendenza favorevole da parte degli artigiani ed una negativa degli industriali, ritenendo che questa norma sulle zone produttive non fosse matura, avendo contro una categoria importante come gli industriali. "Quali dipendenti possono andare ad abitare in questi alloggi?", ha chiesto, domandando anche se si trtattasse di un’azienda che creava sistemazioni abitative per i propri dipendenti o di un artigiano/industriale che diventava una sorta di albergatore. Il tema dell’ospitalità delle persone che vengono a lavorare era più complesso, orientato a rispettare esigenze umane e relazionali di queste persone: egli avrebbe limitato queste situazioni a un breve tempo, ma per tempi più dilatati bisognava offrire soluzioni abitative più adeguate. Questa norma non aveva il necessario consenso e quindi andava eliminata ed approfondita con le categorie economiche interessate e con i sindacati.  Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) ha sostenuto che la norma andava concordata con le categorie economiche e sociali. C’era scarsa opportunità di alloggi per lavoratori, e bisognava stare anche attenti al rischio della speculazione: "Ho già visto progetti di alberghi per lavoratori". Questa problematica poteva far nascere contrasti: non poteva esserci così tanta discrezionalità della Giunta provinciale. Gli imprenditori erano preoccupati. Se questa legge era partecipativa, lo doveva essere anche con le categorie. Vi erano situazioni che dovevano essere ben identificate e regolate. Il cojnsiogliere si è detto contrario a questa norma perchè doveva essere ponderata in tutti gli aspetti. Peter Faistnauer (Team K) ha spiegato come con questa norma si potevano creare fino a 1600 metri quadri di alloggi, fino a 50 camere. Josef Unterholzner (Enzian)ha sottolineato di sostenere questo emendamento, perchè c’era grande bisogno di alloggi, più dell’offerta. La proposta era positiva anche per chi faceva il turno di notte. I terreni erano limitati, quindi bisognava sfruttare al meglio i capannoni già costruiti. Gerhard Lanz (SVP) ha ricordato come si potessero già creare alloggi per i lavoratori nelle zone industriali più grandi. Difficile sfruttare i posti letto esistenti, soprattutto nell’alta stagione. La paura era che le zone produttive diventassero residenziali, ma gli alloggi erano temporanei: andava regolamentato che l’alloggio era temporaneo per personale in loco. Si era cercato di evitare la parola “abitazioni” proprio perchè erano alloggi temporanei. Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha sottolineato di capire la necessità nelle singole aziende, non gli era però chiaro se l’area valesse solo per l’azienda oppure potesse essere utilizzata in maniera comune. Si rischiava di creare un circolo vizioso negativo perchè i lavoratori avrebebro ricevuto stipendi inferiori, visto che sarebbe stato compreso anche l’alloggio. Se non c’era ancora una norma d’attuazione, non capiva perchè avrebbe dovuto votare questo articolo. Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) è intervenuto nuovamente spiegando che ci doveva essere una maggior condivisione da parte dei lavoratori e degli imprenditori interessati a queste aree. Non si poteva mettere un cuneo abitativo in una zona produttiva. Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha segnalato che molti lavoratori già abitavano in zona industriale, spesso in condizioni non adeguate, per via del rumore e della polvere, anche di notte. Vero è che c’era il problema di dove mettere le persone che lavorano, ma uno sviluppo del genere fa paura. Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) ha evidenziato che bisognava stabilire anche se gli alloggi potevano produrre anche la residenza: bisognava avere molto chiari gli effetti della norma.
L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha precisato che in Alto Adige ci sono 177 zone artigianali, e quella proposta poteva essere una soluzione per le piccole imprese. Ci si orientava alle disposizioni per i lavoratori artigianali. Il 20% era il limite massimo, ma la quota poteva anche essere inferiore, in base alla decisione del Comune. Le norme di attuazione avrebbero accolto tutti i rilievi presentati, per trovare una soluzione buona. Era consapevole della contrarietà di Assoimprenditori, ed era per questo che gli alloggi erano stati ridotti a stanze. La limitazione poteva essere ancora più dettagliata. Si trattava di creare i presupposti per offrire questa possibilità. L’emendamento assesorile è stato approvato con 20 sì, 8 no e 7 astensioni. L’articolo è stato approvato con 20 sì, 13 no e 2 astensioni.

Approvato senza discussione l’articolo 9 bis sulle zone per attrezzature pubbliche.

L’articolo 10  riguarda le attività di esercizio pubblico. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ne ha proposto lo stralcio: si trattava di attività di ristorazioni sugli alpeggi, che sarebbe legittima, ma bisognava ancorarla all’attività agricola. Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha proposto che le decisioni previste al comma 1 fossero riservate al Consiglio e non alla Giunta comunale: con lo stralcio, il problema era risolto. Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha appoggiato questa proposta, nel caso non ci fosse stato lo stralcio. L’emendamento stralcio dell’assessora è stato approvato con 31 sì e 3 astensioni.

L’articolo 11 riguarda l’attività agricola. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha presentato emendamenti, tra il resto per chiarire che i 1.500 metri cubi erano per il volume residenziale, e sugli apiari. Il pres. Josef Noggler ha presentato un emendamento affinché nell’ambito delle condizioni di proprietà, nel caso dei masi, fossero calcolate anche le cubature piccole e uno relativo all’alloggiamento degli stagionali. Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha chiesto che nel caso della deroga per di distaccamento di volumetria al di fuori dell’area insediabile fosse previsto anche il parere obbligatorio della Ripartizione Natura e paesaggio. Per quanto riguarda lo spostamento da verde agricolo a verde agricolo, ovvero il comma 3, la legge è già abbastanza generosa, quindi il comma va eliminato. Gerhard Lanz (SVP) ha difeso la disposizione sugli apiari, per i quali c’era biusogno di una disposizione specifcia nel Piano paesaggistico. Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), relativamente alle proposte assessorili, ha chiarito che le necessità dell’azienda vanno valutate di caso in caso, per evitare conflitti di interesse. Peter Faistnauer (Team K) ha suggerito una norma generale per i Piani paesaggistici per tutto il territorio provinciale. L’assessora Hochgruber Kuenzer ha spiegato che la Giunta approva le dimensioni massime delle costruzioni., e aggiunto che il parere previsto da Dello Sbarba era un doppio burocratico. Approvati gli emendamenti dell’ass. Hochgruber Kuenzer e Noggler, respinti o ritirati gli altri, l’articolo è stato approvato con 19 sì, 11 no e 4 astensioni.

Approvato senza discussione l’articolo12 sull’utilizzazione della volumetria a destinazione residenzale.

L’articolo 13 riguarda le abitazioni riservate ai residenti. L’ass. Hochgruber Kuenzer ne ha proposto lo stralcio, per approfondire il tema, anche in riferimento all’edilizia abitativa agevolata, con l’ass. Deeg. L’emendamento stralcio è stato approvato con 26 sì e 9 astensioni

L’art. 14 riguarda i parcheggi per edifici esistenti. L’ass. Hochgruber Kuenzer ha proposto un emendamento per la realizzazione di parcheggi per biciclette nell’ambito della progettazione, oggi necessari, e che la realizzazione dei parcheggi comunali da parte del Comune fosse collegata a un piano di sviluppo. Sandro Repetto (Partito Democratico -. Liste civiche) ha proposto, come richiesto dal Consiglio dei Comuni, di considerare anche la possibilità di parcheggi privati costruiti sotto aree pubbliche. Approvato l'emendamento assessorile, respinto quello di Repetto, l’articolo 14 è stato approvato con 20 sí e 14 astensioni.

(continua)

MFmc

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