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Lavori Consiglio: Falda di Sinigo, gas serra

Mozioni di Fratelli d’Italia e Gruppo verde.

Nel comunicato si tiene conto delle disposizioni sulla par condicio relativamente alle prossime elezioni comunali di Merano.

In apertura della seduta pomeridiana, Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha chiesto che fosse messo a verbale che egli avrebbe votato a favore della mozione del Gruppo verde sulla neutralità climatica (respinta in chiusura della seduta mattutina con 15 sì e 15 no), ma non era riuscito ad accedere all sistema di votazione elettronico.

Fratelli d’Italia ha quindi presentato la mozione n. 462/21: Falda di Sinigo, con la quale evidenziava che l'area di Sinigo ha una straordinaria rilevanza per Merano e per l'intero Burgraviato, e non a caso il Masterplan approvato dal Consiglio comunale nel 2019 le assegna il ruolo di “hub” dal punto di vista urbanisti, aggiungendo che in questa direzione si colloca la prevista costruzione di una nuova stazione ferroviaria quale nodo di scambio intermodale per favorire i collegamenti con le zone limitrofe. Ribadiva inoltre che il Masterplan riconosce all’area industriale di Sinigo la funzione di polo industriale di pregio per l'intero Burgraviato, e chiariva che l’intervento più importante e urgente da compiere nell’area era la realizzazione del progetto di bonifica, un intervento necessario per mitigare e risolvere poi in modo definitivo il fenomeno dell'innalzamento della falda acquifera che causa di tanto disagio agli abitanti del quartiere. Essi, infatti, soprattutto a partire dalla fine degli anni ‘90, si trovano sempre più frequentemente cantine e garage allagati, in corrispondenza del verificarsi di precipitazioni insistenti e con conseguente innalzamento del livello dei corsi d’acqua. Con la mozione si chiedeva quindi di impegnare la Giunta provinciale (1) a sostenere l’inserimento nel Documento Unico di Programmazione e di pianificazione del Comune di Merano la progettazione, la realizzazione e la gestione coordinata dei lavori e delle opere necessarie risolvere il grave problema della falda attraverso il ripristino del sistema di bonifica idraulica (drenaggi, canali di scolo, canali di drenaggio e pompe idrovore), (2) a creare un tavolo di coordinamento con compiti programmatici e gestionali con tutti gli attori competenti ed interessati, (3) a impegnare a tal fine l’indispensabile sostegno finanziario della Provincia.
La proposta è stata appoggiata da Paul Köllensperger (Team K), che ha rilevato che il problema, un tempo limitato, nel frattempo si è esteso a tutta l’area di Sinigo. Andava evidenziato tuttavia che il documento presentato era stato elaborato e condiviso a Merano, nella stessa forma, da tutti i partiti, SVP compresa, ma Fratelli d’Italia esclusa. Il Team K avrebbe votato a favore.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha ritenuto che il tema fosse importante per i cittadini di Sinigo, e criticato che venisse usato a scopi elettorali. Questo non toglieva nulla al fatto che bisognava agire: l’allagamento delle cantine avviene spesso, e l’intervento necessario, non grandioso, spetta al Comune di Merano in collaborazione con la Provincia.
Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha annunciato sostegno al documento, “che abbiamo scritto”. Tuttavia andava detto che esso aveva senso come impegno preso a livello comunale, mentre in questa forma il punto (1) ledeva l’autonomia del Comune.
Anche Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) ha annunciato sostegno al documento, pur con qualche dubbio sul punto (1), aggiungendo che la collaborazione della Provincia con il Comune è opportuna - magari ricorrendo al Recovery fund - riguardando il problema un dissesto idrogeologico in relazione al cambiamento climatico.
Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha riferito di un pre-progetto già esistente, che descrive esattamente i lavori da svolgere: si tratta di finanziarlo, per 7 milioni €, e la Giunta provinciale deve mandare un segnale. Il coordinamento però deve restare al Comune.
L’ass. Arnold Schuler ha fatto riferimento alle competenze, evidenziando che esse cambiano a seconda degli ambiti: lo studio di fattibilitá è stato fatto dal Comune perché era di sua competenza, ma non è così facile da attuare. il progetto è molto impegnativo. In quanto al punto (1), ha ragione dello Sbarba: si lede l’autonomia del Comune, per quanto riguarda il punto (2), il tavolo richiesto è già attivo con rappresentanti del Comune, del Consorzio di bonifica, di geologi; ogni direttore interviene come coordinatore in base alle competenze; infine, in merito al (3), non si tratta solo di mezzi disponibili, bensì anche del titolo giuridico che attualmente manca, per mettere a disposizione mezzi del bilancio provinciale. Si vedrá però se la Provincia può dare una mano. Fratelli d’Italia ha replicato che il documento originario non era stato sottoscritto in quanto si voleva un impegno più vincolante, e che solo la Provincia ha titolo e competenza per mettere a disposizione i fondi necessari. Votata con voto nominale per parti separate, la mozione è stata  approvata con 17 sì e 13 no (il punto (1) con 18 sì e 13 no). Gerhard Lanz (SVP) ha quindi chiesto un’interruzione di mezz’ora per la maggioranza.

Al rientro in aula, Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha presentato la mozione n. 424/21: Rapporto annuale di monitoraggio sulla riduzione delle emissioni di gas serra, facendo riferimento alla proposta di ieri della Giunta di confrontarsi con i consiglieri e le consigliere sul tema del clima: il suo gruppo, ha chiarito, come gli altri lavora in maniera intensa alle proprie proposte, le quali però non trovano quasi mai accoglienza in aula, ovvero il luogo deputato a raccogliere le proposte dei rappresentanti della cittadinanza, “Per gli incontri informali noi non siamo a disposizione”. Le proposte del suo gruppo e di altri gruppi sono ancora a disposizione, e possono essere integrate nel piano della Giunta: tra queste, il check per il Clima proposto dal suo gruppo e relativo alla valutazione degli impatti sul clima degli investimenti. Con la mozione in esame ora, premettendo che la salvaguardia del clima è oggi una delle priorità dell'Unione Europea e della comunità internazionale, che alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Parigi del dicembre 2015 i firmatari dell’UNFCCC1 – 195 Paesi e l'Unione Europea – avevano sottoscritto l'Accordo di Parigi del 2015, per il contenimento del riscaldamento globale causato dall'uomo ben al di sotto della soglia di 2 °C e sforzi volti a limitare tale incremento a 1,5 °C, il consigliere aggiungeva che nel dicembre 2020 i capi di Stato e di Governo dell'UE avevano concordato di ridurre le emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, e che i base al Green Deal europeo (EGD), la neutralità dei gas a effetto serra in tutta l'UE sarebbe dovuta essere raggiunta entro il 2050.  Egli ricordava inoltre che nel corso del 2021 dovrà essere approvata la legge europea sul cambiamento climatico, e che negoziati in in tal senso tra il Parlamento europeo e gli Stati membri sono in corso, e che le emissioni totali di gas serra in equivalenti CO2 in provincia di Bolzano variano, a seconda del metodo di calcolo, da 4,4 tonnellate per abitante (Agenzia per l'Ambiente, 2011) a 7,5 tonnellate per abitante (Agenzia CasaClima, 2019): principali responsabili sono il settore dei trasporti, il riscaldamento degli edifici, l'agricoltura, l'edilizia e le cosiddette "emissioni grigie" generate attraverso il consumo di beni del commercio globale. È necessaria una panoramica periodica delle riduzioni delle emissioni di gas serra da parte dei singoli settori e della provincia nel suo insieme,utilizzando metodi standardizzati di calcolo e di attestazione delle emissioni di gas a effetto serra, al fine di garantire che i dati siano comparabili nel tempo e sul territorio, considerando indicatori utilizzati a livello internazionale, ovvero emissioni di gas serra pro capite e per anno in equivalenti CO2 (escluso il consumo); emissioni di gas serra pro capite e per anno in equivalenti CO2 (incluso il consumo); potenza media continua in watt pro capite (energia primaria escluso il consumo). Egli chiedeva quindi di incaricare la Giunta provinciale di di presentare annualmente al Consiglio provinciale un rapporto di monitoraggio del Piano ClimaEnergia Alto Adige 2050, redatto da un’istituzione scientifica indipendente, che descrivesse l'attuazione delle misure nel campo della salvaguardia del clima, i rispettivi obiettivi e risultati dei singoli settori e la riduzione annuale complessiva delle emissioni di gas serra.
L’ass. Giuliano Vettorato ha replicato che la Provincia già dal 1990 è attiva per limitare le emissioni di gas serra, investendo su biomasse e teleriscaldamento. In quanto alla mappatura, l’Agenzia per l’Ambiente fa delle rilevazioni, e ci sono tavoli di lavoro sulla qualità dell’aria con APPA, Comuni, associazioni di categoria e A22. La mappatura della qualità dell’aria è annuale, e i dati vengono analizzati in maniera pluriennale da un soggetto esterno: forse questo andrebbe meglio comunicato. COn il lockdown la qualità dell'aria è migliorata, dimostrando che una parte è dovuta al traffico, oltre che al riscaldamento. L’assesore ha chiesto quindi di sospendere la mozione: quanto proposto si sta già attuando, ma ci sono margini di miglioramento. Hanspeter Staffler ha replicato che la Curva di Keeling non ha rilevato alcuna pausa nell'accumulazione della CO2 nell’atmosfera, “ecco perché non abbiamo più pazienza: bisogna iniziare adesso”. Ha quindi fatto riferimento di nuovo alle molte proposte del suo gruppo, relative per esempio ad aeroporto, riscaldamento,m agricoltura, tutte con lo scopo di ridurre l’emissione di CO2: ora bisogna agire. Posta in votazione, la mozione è stata respinta con 16 sì, 17 no e 1 astensione.

(continua)

MC

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