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Osservatorio sui diritti delle persone con disabilità: attività e servizi delle strutture di assistenza devono essere nuovamente garantiti

La presidente dell’Osservatorio Morandini: “L'attuale situazione di emergenza nelle strutture di assistenza limita fortemente i diritti fondamentali previsti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità: vanno trovate soluzioni per garantire in pieno attività e servizi”.

La recente Giornata internazionale delle persone con disabilità e la Giornata dei diritti umani sono state l’occasione per attirare l'attenzione sul fatto che i diritti delle persone svantaggiate, e in particolare quelli delle persone con disabilità, spesso non vengono rispettati, nonché sulla necessità di agire perché essi siano garantiti.

Questo appello è più che mai attuale, vista l'attuale situazione delle strutture di assistenza per persone con disabilità in Alto Adige. Come l’Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità ha potuto apprendere dai racconti dei componenti e dalle dichiarazioni di alcuni gruppi di interesse, le attività e i servizi nelle strutture residenziali, nei laboratori e nei centri diurni per persone con disabilità sono stati ridotti al minimo, o in alcuni casi non sono più garantiti a causa dell'attuale carenza di personale. Secondo le informazioni dell’Osservatorio provinciale, diverse strutture nella zona di Bressanone, Merano, Cortaccia e Brunico sono particolarmente colpite. Attualmente, in molti casi possono essere garantite solo cure per necessità particolarmente gravi.

Di conseguenza, molte persone con disabilità sono attualmente costrette a rimanere a casa e non possono svolgere le loro attività o utilizzare i servizi: questo, spesso, significa isolamento sociale e mancanza di prospettive. Nella maggior parte dei casi, sono i familiari a farsi carico del sostegno e della cura, e ciò comporta un peso considerevole per tutte le persone coinvolte.

"Dall'attuale situazione di emergenza nelle strutture di assistenza", spiega Michela Morandini, presidente dell’Osservatorio provinciale, “consegue che i diritti fondamentali previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, come il diritto all'abitare, al lavoro o all'occupazione nonché, collegato a questo, il diritto all'inclusione sociale e alla partecipazione, non sono sufficientemente garantite. Questo stato di cose non è più sostenibile, perché porta all'esclusione sociale delle persone interessate e grava notevolmente sui familiari”. "L'esperienza del lockdown”, prosegue Morandini, “ci ha mostrato le conseguenze devastanti dell'esclusione sociale delle persone con disabilità. Bisogna ora evitare che questo danno si ripeta: pertanto, come Osservatorio provinciale, chiediamo che vengano trovate urgentemente delle soluzioni affinché i servizi e le attività nelle strutture di assistenza per persone con disabilità possano essere ripresi o portati avanti senza limitazioni".

OSS

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