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40 anni della Difesa civica: cerimonia in Consiglio provinciale

Il 23 febbraio 1983 veniva approvata la legge istitutiva della Difesa civica altoatesina: gli interventi in aula di rappresentanti italiani ed europei hanno ricordato il percorso fatto fino a oggi ed evidenziato l’importanza crescente dell’istituzione, anche per la democrazia.

40 anni di Difesa civica in Alto Adige: la Difensora civica Gabriele Morandell. (Foto: Consiglio/Werth)

Link riprese video (Consiglio/GNews): https://we.tl/t-QbCKXImhaa
Interviste: https://we.tl/t-JIvTEmFLPq

Il 23 febbraio 1983 veniva approvata dal Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano la legge istitutiva della Difesa civica: i 40 anni di successo di questa istituzione così preziosa per garantire il buon rapporto di cittadine e cittadini con la pubblica amministrazione sono stati celebrati oggi, su invito della Difensora civica Gabriele Morandell, con una cerimonia ufficiale nella sede consiliare.

Alla cerimonia erano presenti tra gli altri, oltre alla Giunta provinciale e a consigliere e consiglieri provinciali, Difensore e Difensori civici di varie regioni italiane e dall’estero, gli ex Difensori civici dell’Alto Adige Werner Palla e Burgi Volgger, l’on. Dieter Steger e la vicepresidente INPS Luisa Gnecchi, rappresentanti politici locali. Salutandoli, la presidente del Consiglio Rita Mattei ha ricordato come “fin dalla sua istituzione, e in maniera crescente nel corso degli anni, quella del Difensore e della Difensora civica, chiamata in piena autonomia a rappresentare diritti e interessi dei cittadini nei rapporti con la pubblica amministrazione con imparzialità, efficienza, equità e trasparenza, si è confermata una figura di grande importanza per cittadine e cittadini, che rivolgono in lei grande fiducia”. Ha quindi evidenziato che il titolare o la titolare della carica viene eletto in Alto Adige dal Consiglio provinciale con la maggioranza qualificata dei due terzi, e ricordato le competenze in termini di antidiscriminazione e tutela degli anziani affidate all'istituzione da recenti leggi provinciali, nonché l’opera dei predecessori dell’attuale Difensora civica, Heinold Steger - di cui erano presenti i congiunti, Palla e Volgger. L’iniziativa di oggi, ha concluso, era utile anche a diffondere la conoscenza di questa figura di garanzia.
Definendo quella della Difesa civica in Alto Adige “una storia di successo”, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha sottolineato l’importante ruolo della Difesa civica a fianco dei cittadini in difficoltà davanti alla burocrazia, che si sentono lontani dalle istituzioni. Ha quindi sostenuto che “grazie alla sua professionalità e al suo modo d’agire convincente la Difesa civica ha ottenuto negli anni un’ampia accettanza tra la popolazione”. Evidenziandone il ruolo di ponte e di mediazione, ha espresso l’auspicio che l’amministrazione pubblica accetti sempre di più la Difesa civica come partner. Ha poi evidenziato che un suo rafforzamento è importante anche in futuro: un suo smembramento in più sedi non porterebbe vantaggi alla cittadinanza.
Ha quindi preso la parola  la Difensora civica Gabriele Morandell, che ha offerto una panoramica sui 40 anni trascorsi, ricordando i predecessori Steger, Palla e Volgger. Mentre la legge istitutiva prevedeva solo 14 articoli e competenze limitate, in quanto la Difesa civica poteva agire solo su iniziativa della persona interessata, già nel 1988 le competenze furono ampliate, con allargamento all’Azienda sanitaria. Negli anni si sono allargati sia l’ambito di intervento che lo staff della Difesa civica, che dal 1996 è insediata presso il Consiglio provinciale e che, ha detto Morandell citando Werner Palla, “opera senza lobbies per gli interessi del piccolo cittadino”. Ricordando che grazie all’attività della Difensora Volgger ora l’istituzione funge da Difesa civica per tutti i 116 Comuni, Morandell ha poi fatto riferimento ai suoi 9 anni di attività, chiarendo di essersi sempre impegnata per le esigenze di cittadine e cittadini, per rafforzare il loro rapporto con la pubblica amministrazione. Ha quindi ricordato le difficoltà durante la pandemia da coronavirus, periodo caratterizzato da enorme richiesta di informazioni sulle ordinanze vigenti e da numerosi suoi interventi per segnalare disservizi e proporre miglioramenti. Molti cittadini sono in difficoltà nell’orientarsi in una burocrazia crescente: già Steger e Palla avevano evidenziato nelle loro relazioni la carente sensibilità verso il cittadino da parte della pubblica amministrazione, e poco è cambiato. Coloro che si rivolgono alla Difesa civica sono aumentati costantemente in 40 anni, “e questo si deve sia a una maggiore conoscenza dell’istituzione che all’aumento di coloro che si trovano in difficoltà con la pubblica amministrazione, anche per via della crescente digitalizzazione”. Questa mette in difficoltà soprattutto le persone anziane. Tra i reclami in crescita, quelli riguardanti l’Azienda sanitaria. Morandell ha infine sottolineato l’importanza dell’azione della Difesa civica nel sostenere i cittadini che a volte perdono fiducia nella pubblica amministrazione, quando non ne comprendono i fini e la interpretano come esercizio di potere, e si è rammaricata che questa figura non sia così considerata nelle altre regioni italiane: qui, la Difesa civica altoatesina può fungere da esempio. Ha quindi invitato a sostenerla, in Alto Adige, anche in futuro, senza suddividerne le competenze. 

È quindi intervenuta la prof.ssa Esther Happacher, dell’Istituto di Diritto italiano dell’Università di Innsbruck, che ha considerato “Il ruolo della Difesa civica e il diritto costituzionalmente tutelato alla buona amministrazione”. Nella Costituzione italiana, ha detto, non c’è espressamente tale diritto riguardante la pubblica amministrazione, che ha il compito di lavorare per il bene di tutti e sostenere i cittadini: vi sono però elencati dei principi che fanno da paletto. Si tratta dei principi della legalità, dell'imparzialità e del buon andamento dell’amministrazione (art. 97), in base ai quali è necessario che sia chiaro chi è competente e per cosa. La legge 241/1991 stabilisce inoltre i principi di imparzialità, trasparenza ed economicità: questo significa che l’amministrazione deve essere efficiente, ma non sempre deve valere il principio del prezzo minore, perché spesso questo non garantisce la qualità. Ci sono altri due principi centrali che fanno sì che si abbia una buona amministrazione: l’accesso ai posti pubblici tramite concorso, che permette di selezionare il personale, e la relativa responsabilità giuridica (art. 28 Cost). Anche l'articolo 41 della Carta europea dei diritti fondamentali cita tali aspetti: il fatto che oggi si celebrino i 40 anni della Difesa civica dimostra tuttavia che il livello giuridico non basta; la Difesa civica ha quindi il compito di colmare il gap tra aspetti giuridici e carenze esistenti nel settore pubblico, e va pertanto considerata come un bene fondamentale per la difesa degli interessi di tutti. Importante è anche sostenere la cultura dell’amministrazione, garantendo adeguata formazione e  sostegno ai dipendenti.
La responsabile di Gabinetto della Mediatrice europea a Bruxelles Gundi Gadesmann ha illustrato “Ruolo e funzione del mediatore europeo  della rete europea dei Difensori civici ENO”, facendo innanzitutto riferimento ai danni causati dal caso di riciclaggio e corruzione “Qatargate”, che vede attualmente 4 persone agli arresti. Ne è nata una discussione sulle misure da adottare per evitare situazioni analoghe. Va comunque detto che i criteri di trasparenza e regole etiche sono molto elevati a livello europeo: i funzionari sono tenuti a indicare incontri e relazioni; il problema è quando queste regole non vengono seguite. Attualmente si sta considerando un organismo indipendente competente per l’etica. Il ruolo della Mediatrice europea, Emily O’Reilly è quello di accogliere reclami - circa 2.200 l’anno in 24 lingue, la maggior parte riguardante la Commissione europea con i suoi 40.000 collaboratori - ma anche di avviare indagini proprie, nel caso di problemi sistemici. Gadesmann ha riferito che dal caso riguardante i rapporti intrattenuti con il CEO di Pfizer è nata la domanda se il principio della trasparenza deve riguardare tutti i documenti o solo quelli ufficiali, su cui sta decidendo la Corte europea. Ha citato poi la necessità che i cittadini riescano a comprendere come si arriva a una legge e il problema di ex funzionari che a fine carriera passano alle dipendenze di aziende private: ci dovrebbero essere regole di incompatibilitá. La Rete europea delle Difese civiche ha aggiunto, ha 100 uffici in 36 Paesi, al fine di garantire aiuto reciproco affrontando temi comuni: essa è importante anche per destinare all'ufficio competente reclami che erroneamente arrivano alle sedi europee. Tra i temi di cui ci si è occupati, la destinazione di profughi dall’Ucraina, la digitalizzazione, la destinazione dei fondi per gli aiuti Covid. Importante è anche rilevare che nella maggior parte dei casi il personale UE lavora bene: per riconoscerlo, è stato istituito un apposito Premio, che l’anno scorso è andato al programma di rimpatrio durante la pandemia.
Il presidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici e Difensore civico del Lazio Marino Fardelli ha evidenziato “I doveri dei difensori civici in Italia. Problemi e opportunità”. Egli ha chiarito che il Difensore civico è spesso sottovalutato, aggiungendo che piuttosto che una legge nazionale in merito, che attualmente manca, è opportuno un rafforzamento del coordinamento tra Difensori civici, i quali fanno non solo da “ponte”, ma anche da psicologi a supporto di cittadini sfiduciati dalle istituzioni. Le difficoltà nascono dall’operare in un contesto complesso e in continuo cambiamento, per volontà politica e legislativa: questo non spaventa i Difensori civici, che però spesso si sentono soli, nonostante possano aiutare a migliorare qualità della giustizia, trasparenza e correttezza della politica. Un esempio è la raccolta di segnalazioni riguardo allo SPID, che ha portato a un decreto legge che ha coperto un vulnus interpretativo.  All’interno del Coordinamento lavorano gruppi di lavoro su temi specifici, tra cui ANCI, identità digitale, disabilità e accessibilità, pari opportunità ecc.: questo permette di affrontare compiti complessi. Anche Fardelli ha evidenziato la necessità di ancorare costituzionalmente l’istituto della difesa civica, nonché di inserire percorsi in merito nell’ambito dell’educazione civica nelle scuole; ha citato l’obiettivo di coordinare le funzioni della Difesa civica digitale e della collaborazione con le istituzioni europee e segnalato che Calabria, Sicilia e Puglia non hanno ancora la Difesa civica: le istanze delle relative regioni arrivano sul tavolo nazionale. Quello della Provincia di Bolzano può essere un modello per la Difesa civica in Italia.
La Difensora civica della Repubblica d’Austria Gaby Schwarz ha riferito sul tema “Dal controllo sui casi di cattiva amministrazione alla tutela dei diritti umani”. Ha ricordato che in Tirolo e Vorarlberg esiste una Difesa civica del Land; la Difesa civica federale cerca di tenere colloqui in tutta l’Austria. Essa ritiene sia suo compito non solo gestire reclami, ma anche migliorare le condizioni per tutti, sollecitando la pubblica amministrazione e suggerendo modifiche di legge. Si occupa inoltre di circa 5.000 istituzioni come case di riposo, carceri (dove forte è la carenza di personale specializzato), istituti psichiatrici: l’anno scorso ha elaborato una relazione sui giovani in stato di arresto e le loro prospettive future. La maggiore globalizzazione dei diritti umani, ha detto Schwarz, non vuol dire che essi siano maggiormente rispettati: importante è vegliare su di essi; le violazioni sono numerose anche in Austria - a questo proposito, la relatrice ha riportato il caso di un’anziana ritrovata in condizioni indicibili in una casa di riposo. Schwarz ha fatto infine alla Difesa civica dell’Alto Adige la stessa forza creativa e lo stesso successo dimostrati, con l'auspicio di un sempre maggiore coordinamento a livello europeo. 
La Difensora civica del Land Schleswig Holstein Samia El Samadoni ha riferito “La situazione dei difensori civici in Germania e i compiti del difensore civico nel Land Schleswig-Holstein". Anche lei ha ricordato il grande lavoro della Difesa civica durante il periodo pandemico: la crisi globale, ha aggiunto, ha dimostrato quanto sono importanti fiducia e buona comunicazione tra Stato e cittadini, anche perché vengano accettate certe misure; ha aggiunto che c’era bisogno di una riflessione sugli errori commessi, per riconquistare la fiducia dei cittadini. Una democrazia viva ha bisogno che i cittadini abbiano fiducia nello Stato, nella sua pubblica amministrazione. In Germania non c’è una Difesa civica federale, e questo fa mancare una riflessione globale in merito alle possibilità di cambiamento e di miglioramento dell'amministrazione. Il primo Difensore civico in Germania è stato istituito nella Renania Palatinato nel 1974, e ora 7 dei 16 Länder dispongono di un Ombudsman parlamentare; 2 Statii hanno anche un mediatore tra cittadini e Polizia. Tutti i Difensori civici vengono eletti dai Parlamenti e vedono garantita una indipendenza dai responsabili politici: devono rispettare esclusivamente la legge, e riferiscono una volta l’anno al Parlamento, che viene così a conoscenza delle difficoltà nell’applicazione delle leggi. Le Difese civiche ascoltano i cittadini, cosa che spesso non accade con l'amministrazione. In Germania, i loro compiti aumentano continuamente: per esempio, lei si occupa anche di rappresentare i cittadini nei confronti delle istituzioni sociali, di assistenza all’infanzia e alla gioventù, di antidiscriminazione. El Samadoni ha evidenziato come problematiche attuali le difficoltà economiche dei cittadini, la carenza di personale, la sburocratizzazione.  La Difesa civica rappresenta un valore aggiunto per una democrazia viva.
Infine, la Difensora civica del Comune di Rapperswil-Jona Vivian Sobotich ha illustrato “Gli organismi di Difesa civica in Svizzera - Uno sguardo d’insieme”. La competenza legislativa in Isvizzera spetta ai 26 Cantoni, a meno di delega alla federazione: questo comporta l’esistenza di ombudsman eletti dal Parlamento, ombudsman speciali competenti per singoli settori, ombudsman speciali per settori della popolazione; alcuni Cantoni hanno una propria Difesa civica a livello comunale, altri a livello cantonale; a Zurigo è prevista l’adesione dei singoli Comuni all'Ombudsman cantonale; nella Federazione ci sono Difese civiche settoriali, per esempio per il personale. Si tratta quindi di un complesso mosaico; attualmente ci sono 3 proposte di istituzione di Difese civiche in tre diversi Cantoni. La Difesa civica è molto importante per la democrazia, perché evita l’allontanamento tra Stato e cittadino, grazie a un lavoro di mediazione; fondamentale è che sia un organismo a bassa soglia, che ha anche la funzione di controllare l’amministrazione e garantirne il buon funzionamento, senza rigide disposizioni procedurali. Sobotich ha ricordato i principi di Venezia rilasciati nel 2019 dalla Commissione Venezia del Consiglio europeo, ritenendo che aiuteranno a diffondere l'istituto della Difesa civica.  

L’evento è stato accompagnato da intermezzi musicali del gruppo “The rolling wheels”. 

MC

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