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Lavori Consiglio: Alloggi IPES per separati - 2

Accolta mozione di Lega Salvini alto Adige Südtirol. La sessione di marzo è terminata.

È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale la discussione della mozione n. 688/23: Assegnazione di alloggi IPES a genitori separati o divorziati in situazioni di precarietà abitativa, presentata ieri, con la quale Massimo Bessone (Lega Salvini Alto Adige Südtirol), chiedeva di impegnare la Giunta provinciale (VERSIONE EMENDATA) (1). di valutare, nel quadro dei regolamenti di esecuzione della legge provinciale 5/2022 sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, come al genitore con minori a carico richiedente un alloggio sociale che, a seguito di una sentenza o un decreto giudiziale di separazione o divorzio che stabilisce l’affido condiviso o l’affido condiviso con collocamento paritetico, deve abbandonare l’abitazione coniugale, vengano attribuiti punti aggiuntivi per la perdita dell’alloggio, anche se i figli abitano prevalentemente con l’altro genitore; (2). a sostenere, in particolare attraverso gli interventi di assistenza economica sociale, i genitori separati o divorziati che, a seguito di una sentenza o un decreto giudiziale che stabilisce l’affido condiviso o l’affido condiviso con collocamento paritetico, hanno dovuto lasciare l’abitazione coniugale o familiare e si trovano in una condizione di emergenza sociale, aggravata da una situazione di precarietà abitativa e socioeconomica.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha detto, rivolgendosi a Bessone, che era paradossale che nonostante fossero state trattate due leggi sulla riforma abitativa e 4 regolamenti di attuazione in commissione legislativa, tutti momenti in cui c’era occasione di portare emendamenti, “Lei, invece che rivolgersi alla collega Deeg, ha portato una mozione in aula”, facendo pubblicità per sé stesso sulla pelle di quei bambini e quei padri che diceva gli stessero a cuore e usando il Consiglio provinciale per questa iniziativa: “Una via indegna per un membro della maggioranza e della Giunta”. Foppa ha ricordato anche che quando era in Consiglio comunale a Bolzano il tema era stato spesso trattato.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha detto di voler intervenire sul merito, senza associarsi al commento precedente. Già la collega Mair aveva detto che la proposta contenuta nell'emendamento era stata scritta dall’ass. Deeg. Bisognava trovare un modo per considerare chi si occupava dei figli e pagava gli alimenti; attualmente, per le donne che non ricevevano gli alimenti dagli ex mariti, si prevedevano importi facoltativi; bisognava riconoscere coloro che si assumevano le proprie responsabilità, quali i padri che pagavano gli alimenti e seguivano i propri figli, e per questo necessitavano di un alloggio adeguato. Questo la maggioranza lo poteva fare in ogni momento, non serviva una mozione che era pura campagna elettorale.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha detto che era prerogativa di ognuno fare proposte, ma era criticabile utilizzare un servizio istituzionale per fare propaganda: ci voleva un senso di responsabilità ed efficienza. Sul contenuto si era tutti d’accordo, ma sarebbe bastato un confronto interno alla Giunta. Tra il resto, il proponente aveva subito l’umiliazione di un emendamento scritto dall’assessora.
Marco Galateo (Fratelli d'Italia) ha espresso solidarietà a Bessone, che sembrava quasi scaricato dalla maggioranza, in quanto cacciato dai banchi della Giunta e messo a sedere in Consiglio; inoltre, egli aveva visto anche “il proprio testo cambiato dall’assessore”. Tre giorni prima che la mozione fosse depositata, egli stesso ne aveva depositata una analoga, chiedendo poi di trattarla in maniera congiunta e ipotizzando un accordo in maggioranza su quella di Bessone, poi aveva scoperto che non era così.  Il tema era molto importante, riguardando genitori, per lo più padri, che dopo la separazione, dovendo lasciare casa e non trovando un alloggio, si trovavano a dormire in macchina: dispiaceva che la Giunta non avesse trovato una soluzione nelle due leggi riguardanti IPES ed edilizia abitativa agevolata, due occasioni molto pratiche che avrebbero consentito di trovare una soluzione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha invitato a dare un volto al problema, riferendo di un padre della Val d’isarco che dopo la separazione aveva dovuto lasciare l’alloggio famigliare; doveva pagare gli alimenti e, nonostante il lavoro, non era in grado di trovare un alloggio; l’IPES gli aveva messo a disposizione un alloggio molto piccolo, dove non c’era spazio per i figli: il diritto di poter ospitare i propri figli doveva essere considerato, così come il fatto che venivano pagati gli alimenti; si trattava anche di una questione di dignità.
Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) ha confermato che il tema era spesso trattato in Comune a Bolzano, proprio in merito agli alloggi per padri separati. La situazione doveva essere affrontata in funzione della legge provinciale 5/22, appena varata dal Consiglio: in quell’occasione il tema era stato bypassato, ora si sarebbe dovuta presentare una modifica di legge, come fatto dalla presidente Mattei sulla legge riguardante l’IMI per le successioni, tramite omnibus; con la procedura seguita, invece, l’ass. Bessone non aveva fatto altro che sminuire sé stesso, la Lega non capiva nemmeno qual era il ruolo che giocava nella maggioranza; Bessone avrebbe dovuto discuterne in Giunta.
Paul Köllensperger (Team K) ha rilevato che se Bessone portava il tema in aula, evidentemente non aveva trovato altra via in Giunta, e si è rammaricato che non avesse conservato la prima versione della mozione, che era migliore di quella emendata dall’assessora. Stava usando lo strumento più debole, che era quello della mozione e che - come l’opposizione ben sapeva - non  cambiava nulla.
Gerhard Lanz (SVP) ha sottolineato che questa settimana aveva chiesto all’opposizione di inserire un articolo importante in una legge ma gli era stato risposto di no, aggiungendo: “Non ci venite mai incontro”. Compito del Consiglio era discutere delle proposte che venivano fatte, indipendentemente dalla forma.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto che nessuno aveva obbligato Lanz a ritirare qualcosa. Si era voluto valutare altri aspetti, Lanz ha replicato che se si facevano critiche sulla forma bisognava assumersi le proprie responsabilità: nel caso citato, si trattava di considerare le persone con disabilità in relazione all’IMI.
Paul Köllensperger (Team K) ha detto che tutti erano d’accordo sui contenuti, ma non si voleva fare eccezione al regolamento interno per fare un favore alla SVP.
Carlo Vettori (Forza Italia Alto Adige Südtirol) ha annunciato che non avrebbe sostenuto la mozione, perché la versione originaria che prevedeva di sostenere i genitori separati e divorziati, riconoscerne la situazione e inserirli esplicitamente nelle graduatorie IPES era stata vanificata con il subemendamento: “Da membro della maggioranza, mi ricorda quando annacquiamo le proposte dell’opposizione”. Ieri era stata citata l’ASDI, di cui però non ci si doveva fare scudo per scipi elettorali, in quanto si trattava di un’associazione che da 37 anni lavorava in maniera apartitica per i genitori, madri e padri, e soprattutto per i figli, e che per questo meritava rispetto. Visto quanto fatto in questa legislatura, e visto anche la presidenza IPES in quota lega, la proposta come fatta suscitava un po’o di ludibrio,  e in prossimità delle elezioni farsi ridere dietro da tutte le forze di opposizione non era da accettare in scioltezza. Ha quindi invitato Bessone a ritirare la mozione e a portarla nella prossima riunione di Giunta per inserirla nelle disposizioni attuative.
L’ass. Waltraud Deeg ha sostenuto di essere rimasta anche lei un po’ sorpresa, ma non c’erano stati problemi a trovare una posizione comune. Il collega Galateo aveva illustrato un quadro non vero. Vero era che c’era bisogno di spazio abitativo, soprattutto per chi aveva particolari bisogni. A Vienna la quota di alloggi pubblici e sociali era del 43%. Era giusto considerare come aiutare i padri e le madri che dopo la separazione dovevano lasciare l’alloggio famigliare, soprattutto per tutelare i figli, che erano coloro che più soffrivano di un divorzio o una separazione; la legge cercava di garantire loro di restare nell’appartamento dove erano cresciuti. La mozione di Bessone, con il testo “su cui abbiamo concordato insieme”, sarebbe stata approvata; si voleva tenere conto della situazione di padri che vivevano una situazione difficile e dei genitori in situazioni economiche problematiche dopo il divorzio, un tema che stava a cuore a tutti. Un criterio fondamentale era l’esame del reddito. Attualmente, i figli potevano avere solo una residenza, ma era stato proposto a livello statale di dare doppia residenza: l’assegnazione di alloggi di edilizia sociale era legata a questo, ecco perché aveva proposto al collega Bessone di inserire il termine “valutare”. Bisognava evitare abusi, perché avrebbero penalizzato chi aveva bisogno di sostegno. Una possibilità era assegnare alloggi IPES ad associazioni come Frauen helfen Frauen, ASDI, Männerinitiative Pustertal, perché accompagnassero i genitori in difficoltà. Un altro problema era che si considerava la metratura degli alloggi ma non la relativa composizione: a volte era prevista un’unica stanza, che per un figlio adolescente era difficile condividere con la madre. Massimo Bessone (Lega Salvini Alto Adige Südtirol) ha detto di aver almeno ottenuto che la sala fosse piena e ringraziato i colleghi che avevano parlato del problema in sé. In quanto a Galateo, gli ha ricordato che “sono stato talmente declassato che Lei ha chiesto di presentare la sua mozione con me”, a Repetto ha risposto che la modalità effettivamente era particolare, ma lo stesso Repetto aveva accusato lui e Vettorato di essere stati poco attivi in quanto non avevano presentato nemmeno una mozione: gli faceva piacere essere il primo, aveva un ottimo rapporto con i colleghi di Giunta, ma era intervenuto ora perché le associazioni si erano rivolte a lui adesso. La posizione di Vettori gli sembrava più dettata da invidia; era prassi mettersi d’accordo su emendamenti e subemendamenti con gli assessori, lui aveva presentato la modifica alle associazioni che si erano dette d’accordo; spesso tra i firmatari delle mozioni c’erano assessori. Di recente, un emendamento analogo era passato all’unanimità in Consiglio comunale. Bessone ha aggiunto di aver ricevuto grande disponibilità dall’ass. Deeg quando le aveva presentato il problema: “Avrei potuto portarlo anche in Giunta, è vero, ma l'importante è che questo tema abbia visibilità. Chiedo il voto nominale, e ciascuno si assuma la sua responsabilità".  La mozione con subemendamento è stata approvata con 24 sì e 4 astensioni.

La presidente Mattei ha quindi dichiarato conclusa la seduta, e con essa la sessione di marzo dei lavori del plenum.

MC

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