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Osservatorio: Garantire la parità di accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie

L’Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità ha discusso le difficoltà e le problematiche riguardanti la salute mentale

Salute mentale in Alto Adige - questo è stato il tema dell’Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità durante l’ultima seduta interna. Sono state discusse le difficoltà e le problematiche relative all'argomento, sollevate dalle componenti e dai componenti nonché dalle autorappresentanti e dagli autorappresentanti dell’Osservatorio sulla base delle loro esperienze personali e secondo i resoconti di diverse persone interessate.

In base ai resoconti e alle esperienze riportate, le difficoltà e i problemi identificati includono, tra gli altri, i prolungati tempi di attesa per i servizi sanitari e le carenze evidenziate in alcuni servizi a causa della mancanza di personale.

Di conseguenza, secondo le/i componenti e le/gli autorappresentanti, molti dei diretti interessati percepiscono che il personale professionale dei servizi non disponga sempre di sufficiente tempo per svolgere le visite. Per quanto riguarda il settore psichiatrico, secondo i rapporti mancano anche convenzioni con psicoterapeute e psicoterapeuti privati. Inoltre, le/i componenti e le/gli autorappresentanti hanno dichiarato che le persone con malattie psichiche incontrano spesso difficoltà nel riconoscimento dell'invalidità civile e nell'accesso all'assegno di cura.

Un'altra questione è la libera scelta del medico specialista curante, un'opzione che può contribuire a un buon sostegno e al successo del processo di recupero, soprattutto per le persone con problemi psichici o psichiatrici, ma che, secondo quanto riferito, non è garantita nella pratica.

Allo stesso modo, le/i componenti e le/gli autorappresentanti si rammaricano del fatto che, soprattutto nel settore psichiatrico, alcune delle strutture chiuse durante la pandemia da coronavirus, stando alle loro informazioni, non sono ancora state riaperte. D'altra parte, l'aumento del numero di posti per psicologhe e psicologi in ambito scolastico da parte dell’azienda sanitaria dell’Alto Adige è, secondo le/i componenti e le/gli autorappresentanti, una misura che in linea di principio va accolta con favore, ma la cui efficacia richiede una stretta collaborazione nel quadro di équipe multiprofessionali tra scuole e servizi, che secondo i rapporti può ancora essere sviluppata.

Queste e altre problematiche contribuiscono al fatto che alle persone con disabilità non venga sempre garantito un accesso sufficiente ai servizi e alle prestazioni sanitarie. Secondo quanto riportato dalle/dai componenti e dalle/dagli autorappresentanti, ciò porta a creare l'impressione, da parte di molti interessati, che il sistema sanitario in Alto Adige stia sviluppando una forma di discriminazione verso le persone socialmente più vulnerabili, assumendo le caratteristiche di un sistema a due classi.

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, la cui attuazione in Alto Adige è monitorata dall’Osservatorio provinciale, stabilisce che gli Stati firmatari devono garantire alle persone con disabilità “servizi sanitari (…) che coprano la stessa varietà e che siano della stessa qualità dei servizi e programmi sanitari forniti alle altre persone" a "costi accessibili" e "il più vicino possibile alle proprie comunità, comprese le aree rurali".

L'Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità si basa sulla situazione sopra descritta per sollecitare la risoluzione delle difficoltà e dei problemi menzionati, al fine di garantire che le persone con e senza disabilità abbiano pari accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie, in conformità con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Inoltre, si auspica che non si concretizzi la percezione di una medicina a due livelli che si è diffusa in alcune parti della popolazione.

OSS

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