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Lavori Consiglio: Interrogazioni su temi d'attualità -1 - con video e foto

Le prime interrogazioni su temi d’attualità presentate da consigliere e consiglieri alla Giunta provinciale, riguardanti le funivie in Alto Adige, il binario 1 della stazione di Monguelfo, la nuova stazione di rifornimento di idrogeno a Merano, i 500 anni dalla guerra dei contadini, le ore di tedesco curriculari nella scuola dell’infanzia italiana, la cava di torba a Laives, la sburocratizzazione, le spese delle controversie giuridiche della Giunta, l’Osservatorio faunistico della Provincia, il sovraccarico dei Pronto soccorso. (continua)

(Link foto e video in coda)

La sessione di maggio del Consiglio provinciale è iniziata oggi con la trattazione delle interrogazioni su temi d'attualità.

La ricca rete di funivie in Alto Adige è stata oggetto della prima interrogazione, posta da un consigliere della SVP, che facendo riferimento ai 358 impianti esistenti nel 2022, al fatto che sono utilizzati non solo in inverno ma anche in estate e al contributo che danno al turismo anche nelle zone più remote, ha chiesto tra l’altro quali e quanti impianti sono stati costruiti ex novo dal 2020 al 2023, quanti dismessi, a quanto ammontano i contributi erogati, a quanto le entrate e quanti posti di lavoro genera il settore. Il consigliere ha rilevato il divario tra la parte orientale, più sviluppata, e quella occidentale della provincia, meno sviluppata L’assessore competente ha riposto fornendo i dati, tra cui quelli relativi a 34 nuovi impianti, di cui solo 3 su nuove linee, in Alta Val d’Isarco, Tires e Castelrotto. I restanti dati saranno inviati per iscritto. Il divario tra le due parti della provincia c’è, ma le singole zone sciistiche vengono classificate in base al fabbisogno, considerando dove sono più necessari gli investimenti: si farà il possibile perché queste zone siano sostenute.
Esiste un progetto locale riguardo al traffico, presentato 4 anni fa dall’assessore competente, in base al quale era previsto tra l’altro che i treni sostassero al binario 1 della stazione di Monguelfo, quindi direttamente di fronte all’edificio della stazione, in modo da rendere il trasporto ferroviario più attrattivo: lo ha detto la Süd-Tiroler Freiheit domandando come mai non si è proceduto in questo senso e se è possibile una modifica. L’assessore competente ha spiegato che il binario 1 non è il binario di transito, e che il binario principale è il 2. Passare dal binario 1 comporta una perdita di tempo e quindi dei ritardi, nonché problemi di sicurezza. Con l’introduzione di tecniche di segnaletica moderne, orientate ai nuovi standard UE, in Pusteria, nel Burgraviato e a Bolzano, i treni possono anche comunicare tra di loro e risparmiare tempo: questo potrà garantire un margine per utilizzare il binario 1.
Facendo riferimento al progetto della stazione di rifornimento di idrogeno a Merano, finanziato con PNRR e destinato a rifornire i mezzi della SASA, è stato oggetto della successiva interrogazione del Gruppo verde, che ha chiesto come mai non è ancora stato assegnato il relativo appalto, se essa deve rispettare determinati tempi,a quanto ammonteranno i ritardi  a causa dell’abbandono di SASA, a fine mese, da parte del Chief Technology Office, se essa sará disponibile per le auto private. L’assessore ha risposto che la Provincia vuole rendere la mobilità aperta a tutte le tecnologie, aggiungendo che si punta a depositi multifunzionali. La stazione di rifornimento di idrogeno deve essere realizzata entro il 30.6.26, ed è da escludere che il cambio di personale comporti ritardi; ci si impegna a portare avanti il progetto nel migliore dei modi.
La Süd-Tiroler Freiheit ha quindi fatto riferimento ai 500 anni dalla guerra dei contadini, ricordando le sollevazioni contadine, in rivolta contro i privilegi della nobiltà e della chiesa e lo sfruttamento economico, in molte zone dell'area di lingua tedesca dal 1524 al 1526, nonché il ruolo centrale “del tirolese Michael Gaismair, secondo gli storici fu pioniere della democrazia e della costituzione, per chiedere se la Giunta ha in programma iniziative in occasione di questo anniversario, i relativi dettagli e l’eventuale coinvolgimento di “altre parti del Tirolo”. L’assessore competente ha risposto che a livello Euregio sono previste varie iniziative: già nel 2021 era stato deliberato di ripetere l’anno dei musei nel 2025, con relativi progetti.  Dal 7 al 9 maggio 25 a Vipiteno ci sarà un convegno internazionale proprio sul tema di Michael Gaismair e la questione della giustizia, anche in collaborazione con le scuole. A una successiva domanda, l’assessore ha risposto che sono possibili anche iniziative da parte di associazioni, che possono richiedere contributi per progetti specifici.
Ricordando che per quasi un decennio, in provincia, le ore di tedesco curriculari nella scuola dell’infanzia italiana sono state somministrate dalla Cooperativa Alpha Beta con insegnanti opportunamente formate, e che con l’ex assessore alla Scuola e Cultura Italiana tale insegnamento era stato affidato ad una cooperativa di Trento, con parte del personale che non aveva poi insegnato effettivamente ai bambini, il Partito Democratico ha chiesto se anche in questa legislatura si percorrerà il motto “prima gli italiani” nella scelta degli insegnanti di tedesco alla scuola dell’infanzia, nonché dettagli sul bando per appaltare il servizio e se lo s’intende affidare a personale di madrelingua tedesca. L’assessore competente, ritenendo incomprensibile la discriminazione verso i colleghi trentini, ha poi fatto riferimento alla necessità di seguire bandi di gara europei, specificando che viene richiesta la conoscenza del tedesco ma anche dell’inglese: ha quindi letto i requisiti richiesti agli insegenanti, in primis le certificazioni internazionali. L’attuale stazione appaltante può rinnovare per altri 10 mesi. La normativa sugli appalti considera economicità, efficacia, libera concorrenza. Su 29 docenti operativi attualmente, 23 sono di madrelingua tedesca.
Ricordando che il TAR di Bolzano lo scorso febbraio ha accolto il ricorso della Nord Torf S.r.l., la cui richiesta al Comune di Laives di estrarre 22.000 m3 di torba era stata respinta dalla conferenza dei servizi con riferimento al Piano clima, con la motivazione che l’art. 2 della L.P. n. 7/2003, superiore al Piano nella gerarchia delle fonti del diritto, ammetteva l’estrazione della torba, il Gruppo verde ha chiesto se la Giunta avesse impugnato la sentenza al Consiglio di Stato, se essa significa che molte misure del piano devono essere inserire in una relativa legge, se il progetto di estrazione della torba richiesto a Laives sarà ora realizzato e i relativi dettagli. L’assessore competente ha spiegato che il TAR si era concentrato nella sentenza, in particolare, sul punto Piano clima; de facto si tratta in particolare della vecchia legge. Le possibilità di aggiudicarsi un ricorso sono quasi zero, quindi non si procederà. Il progetto sarà attuato, il tutto è stato rinviato alla conferenza dei servizi, e nelle prossime settimane si arriverà a una decisione sulla quantità da prelevare - 23.000 metri cubi, verificando anche i punti relativi al coinvolgimento degli stakeholder e al piano strategico.
Nonostante i diversi sforzi della Giunta, gli obblighi burocratici sembrano essere sempre maggiori, complicati e pesanti per la cittadinanza altoatesina: lo ha sostenuto Für Südtirol mit Widmann, domandando all’esecutivo chi degli assessori e quale organo sono attualmente responsabili della sburocratizzazione, quali sono i progetti della Giunta ai fini dello snellimento e se vengono valutate alternative al “silenzio-assenso” da parte dell’amministrazione. In risposta, la vicepresidente della Provincia ha fatto riferimento ai propositi di sburocratizzazione nell’accordo di governo, con competenza affidata al presidente della Provincia. Il 10% delle procedure amministrative devono essere eliminate, e tutti gli assessorati sono responsabili per quest'obiettivo. Sono state anche elaborate delle proposte e misure. Ai fini di digitalizzazione e semplificazione sono a disposizione anche fondi PNRR.
Le controversie giuridiche che coinvolgono la Giunta o la Provincia comportano costi per il contribuente: lo ha sostenuto JWA Wirth Anderlan, evidenziando che ci si chiede a quanto questi ammontano, e domandando quindi alla Giunta di riferire le cifre – relative solo ai costi dei procedimenti, e non a quelli di eventuali ammende o penali – relative agli ultimi 5 anni dividendole per Dipartimento e numero di procedimenti. Il consigliere ha chiesto anche quali conseguenze si prevedono in vista dei procedimenti relativi al Covid. La vicepresidente della Provincia ha risposto che il totale dei costi non è ancora stato calcolato, e che sarà comunicato quando disponibile. Tuttavia, Giunta e Provincia non si impegnano in controversie legali solo per litigare, ma soprattutto per difendere i diritti dei cittadini. In quanto a eventuali procedimenti relativi a misure anticovid, si starà a vedere.
Facendo riferimento all’Osservatorio faunistico della Provincia, organo consultivo della stessa composto da 5 membri, ovvero un rappresentante dell’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, un funzionario provinciale addetto all'ufficio provinciale competente in materia di caccia e tre esperti in materia di fauna selvatica, cui spetta tra l’altro il rilascio del parere per il prelievo di lupi, la Freie Fraktion ha chiesto chi ne fa parte ora e quando la Giunta ha nominato i rappresentanti. L’assessore competente ha chiarito che i componenti non sono ancora stati proposti, pertanto avrebbe fornito informazioni quando disponibili.
Il sovraccarico dei pronto soccorso è stato al centro della successiva interrogazione, con cui il Team K, facendo riferimento all’edizione del 15 aprile scorso del quotidiano sudtirolese che segnalava ca. 14.800 accessi annui catalogati come “codice azzurro” nei centri altoatesini, pari a circa 40 pazienti al giorno, con una partecipazione alle spese di 25 €, e segnalando come questi casi siano un peso per il personale, chiedeva dati in merito agli accessi e le misure che la Giunta intende intraprendere per limitare i numeri di codici azzurri, compreso un eventuale aumento delle spese a carico dei o delle pazienti. IL proponenzte ha spiegato che a volte i medici responsabili non catalogano con codice blu per evitare contestazioni sucecsisve. L’assessore competente ha spiegato che i dati reali parlano di 80.005 accesi a Bolzano nel 2019, meno nel 2020/21, 68.300 a Merano nel 2019, 65.000 nel 21 e 22, 30.000 a Bressanone, 41.000 a Brunico nel 2023, 19.000 a Silandro. Nel 2020 tutti gli ospedali hanno registrato numeri inferiori, ma comunque si tratta di cifre elevate. L’assessore ha poi citato i numeri dei codici triage, annunciando l’invio dei dati per iscritto. In quanto alla riduzione dei codici blu, sarà attivata la centrale europea 116/117, inoltre si è cercato di aumentare il contributo a 50 €, ma non è stato possibile.

(continua)

Link video (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews):
https://we.tl/t-niOh8T7uUJ

Link foto (Consiglio provinciale di Bolzano/Werth): https://www.flickr.com/photos/190091852@N05


MC

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