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11 febbraio 2025, 10 anni di Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza: progressi, sfide e prospettive

"Nonostante i progressi compiuti, troppe barriere continuano a limitare l’accesso delle donne alle professioni STEM, frenando talenti e opportunità. L’innovazione e il progresso scientifico non possono dirsi completi finché non garantiamo a tutte e tutti le stesse possibilità di contribuire. È essenziale abbattere questi ostacoli e creare strutture che rendano la ricerca e l’innovazione realmente inclusive", così la Consigliera di parità Brigitte Hofer.

Percentuale di donne nei settori ricerca e sviluppo. (Dati Commissione Europea 2021)

Da dieci anni, l’11 febbraio si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Le Nazioni Unite hanno istituito questa ricorrenza nel 2015 per sensibilizzare sulla scarsa rappresentanza femminile nella ricerca e nell’innovazione. Nonostante alcuni progressi, le donne continuano a essere sottorappresentate nelle professioni STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Perché le donne e le ragazze incontrano ostacoli nella scienza?

Le donne affrontano ancora numerose difficoltà nei settori STEM. Oltre alle barriere strutturali, come l’accesso limitato a posizioni di leadership e ai finanziamenti per la ricerca, giocano un ruolo significativo anche gli stereotipi sociali: fin dalla giovane età, le ragazze vengono scoraggiate dall’intraprendere studi scientifici e tecnologici, perché questi ambiti sono ancora percepiti come "maschili". Nel mondo del lavoro, questa disuguaglianza persiste: le donne ricevono meno finanziamenti per la ricerca, pubblicano meno studi scientifici e hanno minori possibilità di ottenere una cattedra. Inoltre, sono più spesso impiegate in contratti precari e con salari inferiori, con conseguenze dirette sulle loro prospettive di carriera e sulla disparità retributiva di lungo periodo.

Dati e fatti

Secondo il rapporto "UNESCO in Action for Gender Equality", meno del 33% delle posizioni nella ricerca e nello sviluppo è occupato da donne. In particolare, le donne sono fortemente sottorappresentate nei settori strategici della tecnologia e del digitale: intelligenza artificiale, robotica e trasformazione digitale.
Questa situazione non ha solo conseguenze sociali, ma anche economiche: chi non partecipa allo sviluppo delle tecnologie chiave del futuro rischia di essere escluso dai maggiori profitti del settore. Poiché le professioni digitali sono tra le più remunerative, esiste il rischio che le donne rimangano svantaggiate anche a livello economico. Una maggiore inclusione femminile non è solo una questione di equità, ma anche di giustizia sociale e crescita economica.

Aumentare la partecipazione femminile nelle STEM e garantire percorsi di carriera stabili resta una priorità. Per farlo, è necessario agire su più livelli.

Per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie sia una formazione precoce che migliori condizioni strutturali. Le ragazze dovrebbero essere incoraggiate a interessarsi alle discipline STEM attraverso mentoring, modelli di riferimento e campagne di sensibilizzazione mirate. Allo stesso tempo, è fondamentale migliorare le condizioni di lavoro, rendere i percorsi di carriera più prevedibili e abbattere le barriere sociali e culturali, affinché le donne possano affermarsi e rimanere stabilmente nel mondo della scienza e della tecnologia.
Non si tratta solo di facilitare l’accesso delle donne alla scienza, ma anche di creare condizioni affinché possano restarvi e avere successo nel lavoro. La parità di genere nel mondo del lavoro non si realizza automaticamente: deve essere costruita con misure concrete e impegni istituzionali.
"È una responsabilità collettiva creare un ambiente in cui ragazze e donne abbiano le stesse opportunità di crescita e successo. Investire nella loro formazione e rafforzare la loro presenza nella ricerca e nell’innovazione significa costruire un futuro più equo, innovativo e competitivo. Il cambiamento culturale e la rimozione degli ostacoli strutturali sono passi fondamentali verso un mondo del lavoro più inclusivo", così Brigitte Hofer, Consigliera di parità.

CP

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