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Lavori Consiglio: Stipendi degli insegnanti 2, Collaboratori all’integrazione, esame di bilinguismo, San Giuseppe, Traffico sui passi (2), Corridoio del Brennero
Mozioni di Freie Fraktion, Team K, Süd-Tiroler Freiheit, Gruppo verde, Für Südtirol mit Widmann. Terminato il tempo dell'opposizione.
È ripresa questo pomeriggio, in Consiglio provinciale, la trattazione, avviata questa mattina, della mozione n. 266/25: Aumentare gli stipendi e il potere d’acquisto del personale docente (presentata dal cons. Leiter Reber il 18/04/2025), con la quale Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) proponeva di incaricare incarica la Giunta provinciale (1) di presentare al Consiglio provinciale, entro sei mesi, un piano che illustri come si intende aumentare gli stipendi e il relativo potere d'acquisto del personale docente in provincia di Bolzano e colmare a medio termine il grande divario attualmente esistente rispetto agli stipendi nelle regioni limitrofe; (2) di riconoscere l'impegno straordinario del personale docente nelle sedi scolastiche problematiche con classi eterogenee e ad alta complessità linguistica attraverso un’apposita indennità provinciale o ulteriori benefit; (3) di introdurre benefit quali la Carta del Docente, del valore di 500 - 1.000 € l’anno, affinché il personale docente della provincia di Bolzano possa dotarsi di migliori ausili tecnologici e software, tenersi aggiornato con letteratura specialistica e abbonamenti digitali, e frequentare corsi d’aggiornamento sia in Italia sia nei Paesi di lingua tedesca.
Harald Stauder (SVP) ha rilevato che molti interventi avevano giá citato l’importanza dell’insegnamento e le nuove sfide che si trovano ad affrontare gli insegnanti, che spesso si trovano a trasmettere valori che dovrebbero arrivare dalle famiglie. la professione e la relativa immagine vanno sostenute, affinché siano i migliori a scegliere questo ruolo, formando poi buoni cittadini e cittadine. Ci vuole un riconoscimento non solo a parole, ma anche monetario. La proposta di Leiter Reber è in parte condivisa.
Lo stesso Leiter Reber ha quindi presentato un emendamento della parte dispositiva, cofirmato dall’ass. Achammer, al fine di incarica la Giunta provinciale (1) di elaborare insieme ai sindacati un piano per aumentare gradualmente gli stipendi degli/delle insegnanti in aggiunta agli adeguamenti strutturali all'inflazione, anche prevedendo un secondo stipendio base, ovvero uno stipendio base provinciale oltre a quello statale, in modo da poter essere competitivi anche rispetto alle regioni limitrofe; Il piano va trasmesso entro l'anno anche al Consiglio provinciale; (2) di prevedere ulteriori benefit (economici oppure relativi alla gestione degli orari di lavoro) per il personale docente che opera in sedi scolastiche particolarmente problematiche con classi eterogenee e ad alta complessità linguistica; (3) di prendere una decisione definitiva, nel corso delle trattative con i sindacati, anche in merito a benefit come la Carta del Docente. Leiter Reber ha aggiunto che ci vorranno più anni per ripristinare il vecchio livello retributivo, quindi il Piano potrà riguardare anche la prossima legislatura; la proposta contiene però un incarico chiaro alla Giunta provinciale.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha detto che sosterrà la mozione, ma era stupito che mancasse la firma di Galateo, che tra il resto mancava in aula: sembrava che i docenti della scuola italiana fossero del tutto esclusi.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha parlato di “un passo nella giusta direzione": sarà una trattativa passo dopo passo, ma il primo passo deve riguardare gli stipendi, e solo in secondo luogo gli eventuali benefits. Ha quindi sostenuto la mozione.
Dai banchi dei consiglieri, il presidente della Provincia Arno Kompatscher quale assesore alle finanze ha detto che anche nell’accordo di coalizione si era concordato di investire nella formazione, e questo significa investire anche nel personale docente: Su questo c’è consenso, come sul fatto che prima che sui benefit, bisogna intervenire sullo stipendio. Oltre ad aumentare lo stipendio in base alle condizioni attuali, bisogna pensare anche a una possibilità aggiuntiva, per chi lavora per più ore, per esempio prestando servizio per più settimane, magari in estate.
Dai banchi dei consiglieri, l’ass. Marco Galateo ha detto di aver accolto l’invito a co-firmare la mozione.
Dai banchi dei consiglieri, l’ass. Magdalena Amhof ha riferito delle recenti trattative sull’una tantum, e dei 75 milioni previsti per il contratto di adeguamento all’inflazione, con in aggiunta l’Abo ai trasporti e le prestazioni Sanipro. in quanto alle tempistiche di chiusura della trattativa, è difficile dirlo, ma si sta procedendo bene. Sono anche state concordate delle date con la corte dei conti, poi inizieranno le trattative per l’adeguamento all’inflazione dello stipendio di tutti i dipendenti. è importante adeguare gli stipendi base, per avere anche elementi pensionabili.
L’ass, Philipp Achammer ha ringraziato Leiter Reber per la disponibilità a una soluzione congiunta. se si fa il confronto con regioni vicine, va anche detto che rispetto al sud qui si guadagna meglio, ma c’è bisogno comunque di recuperare per non perdere personale. Oltre all’adeguamento all'inflazione bisogna anche adeguare lo stipendio base, il 1. aprile la Giunta ha deciso di aprire le trattative anche sui tre contratti di comparto dell’istruzione, che hanno diverse strutture salariali. Ci vorrà però del tempo. Il 20 maggio ci sarà un nuovo incontro con i sindacati. Dal 2008 non ci sono stati adeguamenti, e questo è un periodo troppo lungo. Achammer ha quindi fatto riferimento alla Carta del docente, e chiarito che i punto (2) va incontro a chi opera in situazioni di particolare difficoltà, anche - come richiesto dai docenti - in merito all’organizzazione degli orari di lavoro. L’incarico viene preso sul serio, in collaborazione tra assessori alle Scuole, alle Finanze e al Personale, senza rimandare alle calende greche - è importante investire e mantenere la qualità. Andreas Leiter Reber ha ringraziato per il sostegno e ribadito la necessità di recuperare: si è in ritardo e bisogna accelerare, presentando il concetto entro l’anno, ma il processo andrà oltre la legislatura. Su richiesta di Harald Stauder (SVP), premesse e dispositivo sono stati votati separatamente: le premesse sono state respinte con 15 sí, 16 no e 1 astensione, la parte dispositiva approvata con 31 sì (unanimità).
Alex Ploner (Team K) ha quindi ripresentato la mozione n. 229/25: Diritto di voto nei consigli di classe e diritto di accesso al registro di classe elettronico per i collaboratori e le collaboratrici all’integrazione (presentata dai conss. Ploner A., Köllensperger, Rieder e Ploner F. il 21/02/2025); (inizio trattazione il 13/03/2025 - continuazione), già avviata il 13 marzo scorso, ed emendata in accordo con l’ass. Achammer al fine di impegnare la Giunta 1. ad adeguare le relative disposizioni al fine di consentire, in linea di principio, ai collaboratori e alle collaboratrici di partecipare alle riunioni del consiglio di classe, anche con diritto qualora siano in gioco gli interessi degli alunni/delle alunne loro assegnati/e, fatta eccezione per le valutazioni; 2. a regolamentare, nell'ambito dell'autonomia scolastica, l'accesso dei collaboratori e delle collaboratrici al registro digitale con riferimento agli alunni e alle alunne loro assegnati/e. Nel 2025, ha detto Ploner, deve essere possibile senza problemi l’accesso al registro digitale.
I collaboratori all’integrazione, ha detto l’ass. Philipp Achammer, non si occupano delle attività pedagogiche, ma il confine tra l’assistenza fisica e psichica e l'attività didattica è molto sottile. Ci sono inoltre tante questioni organizzative nelle quali essi sono coinvolti. C’è stato il caso di una mancata partecipazione di un'alunna con bisogni speciali alle uscite didattiche; va detto che le scuole si impegnano in generale in questo senso, nel caso specifico c’era stato un problema organizzativo e una comunicazione lacunosa. Va detto che in caso di soggiorni di più giorni il collaboratore non può fornire assistenza medica, ma ci si impegnerà per un ulteriore sostegno. Il contingente di insegnanti di sostegno è stato aumentato, si continuerà ad aumentare le ore ma è difficile trovare personale. Si fará in modo che sia possibile assegnare incarichi a tempo pieno, per esempio con un bacino più ampio. Egli ha quindi sostenuto la mozione. Alex Ploner ha riconosciuto l’impegno profuso, e chiarito che spesso la totale partecipazione è una sfida, che però va raccolta trovando delle possibilità. Ha ringraziato anche i collaboratori all’integrazione che da anni lottano per il proprio riconoscimento. La mozione emendata è stata accolta con 31 sì (unanimità).
Con la mozione n. 264/25: Adeguamento dell’esame di bilinguismo alle esigenze professionali (presentata dal cons. Ploner F., Köllensperger, Ploner A. e Rieder il 18/04/2025), Franz Ploner (Team K) ha proposto poi di impegnare la Giunta (1) ad avviare nuovi percorsi per verificare la conoscenza dell’italiano e del tedesco, in quanto requisito necessario per svolgere una professione sanitaria accademica, richiedendo il livello B2 del QCER e prevedendo un esame di livello C1 sulla terminologia specialistica; (2) ad offrire corsi intensivi sul posto di lavoro per acquisire le competenze linguistiche specifiche in ambito medico e l’insegnamento tra pari (peer tutoring) per l’apprendimento della seconda lingua; (3) a prevedere l’obbligo per il Servizio esami di bi e trilinguismo di riconoscere i certificati linguistici conseguiti esternamente presso scuole di lingua riconosciute a livello internazionale. Ploner ha spiegato che secondo le informazioni più recenti, fornite dall’ass. Hubert Messner, ci sarebbero “solo” 449 dipendenti dell’Azienda sanitaria senza patentino, che sono comunque sempre 449 di troppo. Le continue lamentele delle pazienti e dei pazienti per l’esistenza di moduli monolingui dell’Azienda sanitaria, a cui si sono aggiunte le segnalazioni di attestati di bilinguismo falsificati da dipendenti dell’ospedale, dovrebbero indurre a rivedere i criteri che stabiliscono le competenze linguistiche e la loro verifica, per poi riformarli e unificarli per parte italiana e tedesca: nell’area germanofona, al personale medico che non è di lingua tedesca è sufficiente avere un certificato che attesti la conoscenza a livello B2 assieme ad un esame specifico di livello C1 - questi requisiti si applicano a tutte le professioni sanitarie accademiche e vengono adattati alle mansioni specifiche della professione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), ha ricordato che con le modifiche allo Statuto dopo 2 anni di residenza si potrà già votare, senza conoscere la lingua né avere il patentino. Ogni giorno emergono casi di mancato rispetto del diritto al bilinguismo nella sanità e alle poste. Evidentemente manca anche la volontà delle persone. a volte anche chi ha il patentino A, di fatto, non conosce la lingua, come dimostrato durante l’audizione dei candidati alla Difesa civica - ci sono funzionari delle Poste che non sanno una parola di tedesco. ha chiesto quindi una votazione separata del punto 3.
La questione della carenza di medici e personale sanitario è molto attuale, ha detto Zeno Oberkofler (Gruppo verde), e una sfida per la sanità. I casi di certificati falsificati, su cui bisogna fare chiarezza, ha portato in superficie la questione. Va detto che in tutti i Paesi d'Europa c’è forte richiesta di personale sanitario, e in Alto Adige oltre all’alto costo della vita si aggiunge il tema del bilinguismo. Bisogna certamente garantire la possibilità di comunicare nella propria madrelingua, ma bisogna trovare nuove vie, quale per esempio l’introduzione di mediatori e mediatrici culturali. la mozione di Ploner va nella direzione giusta.
Paul Köllensperger (Team K), cofirmatario, ha ricordato una propria mozione analoga di due anni fa, quando un medico di medicina generale di Appiano dovette lasciare perché non aveva conseguito il patentino. Ora il caso dei certificati falsificati. Si è passati dai 2 ai 5 anni per conseguire l’attestato nella sanità, e ulteriori proroghe non sono accettabili: ci vuole un diverso sistema, adeguando gli attestati alla realtà, seguendo l’esempio dell’area germanofona: ci vuole una Realpolitik.
Waltraud Deeg (SVP) ha chiarito innanzitutto che qui non si tratta della clausola di residenza, bensí del bi- o plurilinguismo; non basta abitare in un posto per apprendere la lingua, Questo dipende dalla volontá di integrazione. Comprende il problema della carenza di medici, ma in Alto Adige esiste il diritto alla madrelingua, il cui utilizzo va garantito anche nella sanità, non solo riguardo alla padronanza di termini tecnici, ma anche nell’ambito della comunicazione, che in quest’ambito è particolarmente delicata. Bilinguismo e proporzionale vanno garantiti, per tutelare la minoranza.
Maria Elisabeth Rieder (Team K), co-firmataria, ha detto che bisogna valutare: si preferisce che non ci siano medici, o che ci sia un medico italiano, spagnolo o di un’altra lingua? Va bene prevedere la frequenza di corsi, ha aggiunto, ma bisogna anche verificare i risultati. Lei stessa ha fatto molta fatica a conseguire il patentino, come molti sudtirolesi, e poi arriva chi si fa riconoscere un certificato falso: questo non va bene. Inoltre, essi ricevono in busta paga anche la relativa indennità.
L’ass. Hubert Messner ha chiarito che l’Azienda sanitaria è consapevole del problema e si sono cercate soluzioni. Il bilinguismo è un pilastro dell’autonomia, e i certificati necessari sono previsti dalla legge, che prevede anche il riconoscimento di esami linguistici, ci sono inoltre anche diverse deroghe temporali, di 3 anni e, in casi rarissimi, 5 anni. Vero è che l’esame di bilinguismo riguarda la lingua generica, non una terminologia specifica, e comprende l’intenzione di ploner, ma non è possibile intervenire con una mozione; bisognerebbe verificare se l’esame dovrebbe valere solo in ambito medico o meno, e come dovrebbe essere la parte pratica. In quanto ai corsi intensivi, Mussner ha citato tutte le possibilità disponibili. I certificati falsificati erano 2, rilevati dal servizio esami bi- e trilinguismo. Non avrebbe sostenuto la mozione. Franz Ploner ha ringraziato per gli interventi e rilevato che con la mozione voleva invitare la Giunta a riflettere sui punti citati; ha aggiunto che la residenza non basta per avere conoscenze linguistiche. Ha ribadito che in alti stati europei la regolamentazione è diversa, e che per i 449 senza certificato in Alto Adige sarebbe più sensato pretendere un livello generico B2 e specialistico C1. la terminologia tecnica dovrebbe essere valutata da una commissione di esperti. Messa in votazione per punti separati la mozione è stata respinta: premesse e primi due punti con 10 sí, 17 no e 2 astensioni, il punto 3 con 6 sí, 21 no e 5 astensioni.
È ripresa poi la trattazione del voto n. 06/24: 19 marzo: reintroduciamo la festa di San Giuseppe (presentato dai conss. Atz Tammerle, Knoll, Zimmerhofer e Rabensteiner il 20/02/2024), avviatal’11 marzo scorso. Atz ha presentato un emendamento a modifica della parte dispositiva, che ora è (parti modificate in corsivo neretto): (1) Il Consiglio provinciale rinnova la richiesta di reintrodurre per legge, in provincia di Bolzano, il giorno festivo di S. Giuseppe (19 marzo). (2) Il Consiglio provinciale invita Parlamento e Governo ad attivarsi per adottare un apposito provvedimento affinché il 19 marzo (San Giuseppe) possa essere celebrato come giorno festivo nella provincia autonoma di Bolzano. (3). Il Consiglio provinciale si dichiara favorevole all'introduzione della festività di San Giuseppe come giorno di riposo scolastico e lavorativo. (4) Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano invita la Giunta provinciale e l’ufficio di presidenza ad avviare un dialogo con le parti sociali al fine di invitarle a elaborare una proposta di soluzione consensuale ai fini dell’attuazione della proposta di istituzione della festa di San Giuseppe come festa provinciale. (5) Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano incarica la Giunta provinciale e l'ufficio di presidenza di organizzare un'audizione con rappresentanti delle parti sociali in merito alla proposta presentata. (6) Il Consiglio provinciale incarica la Giunta provinciale di valutare, d'intesa con i/le rappresentanti della Chiesa, della società civile e del mondo politico, le modalità più consone per celebrare degnamente a livello locale la festa di San Giuseppe. (7) Il Consiglio provinciale invita Parlamento e Governo ad attivarsi al fine di reintrodurre, nella provincia autonoma di Bolzano, oltre al giorno festivo di S. Giuseppe del 19 marzo, anche le festività dell'Ascensione e del Corpus Domini. 8. Il Consiglio provinciale invita Parlamento e Governo ad attivarsi al fine di trasferire alla Provincia autonoma di Bolzano la competenza relativa all'istituzione dei giorni festivi nella provincia stessa – in considerazione delle differenze storiche, religiose e culturali – o a stabilire una deroga in tal senso.”. L'emendamento, ha spiegato Atz, era cofirmato da diversi gruppi consiliari - STF, Team K, Partito Demolcratico, Vita, nonché Josef Noggler e Franz Locher della SVP.
Il capogruppo SVP Harald Stauder ha chiarito che la SVP ha una propria proposta, che sará discussa in questa sessione, e quindi non sosterrá quella della STF. il problema è soprattutto legato ai partner sociali, e quindi la mozione SVP prevede che essi facciano una proposta per un intervento realistico, senza richieste al Parlamento italiano. Importante è il loro coinvolgimento
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha ricordato che si poteva intervenire anche senza il coinvolgimento di parlamento e governo, cominciando per esempio a non convocare sedute di Consiglio nella giornata di San Giuseppe: questo darebbe maggiore credibilità.
L’ass. Magdalena Amhof ha ricordato incontri con le parti sociali sul tema, e la necessità di non creare danni per l'economia. Quello che serve è l’accordo con tali parti, ecco perché non c’è bisogno di un voto, bensì di una decisione chiara sul tavolo di contrattazione. Alcune parti sociali non sono d’accordo con l’introduzione di una festività, ecco perché non si sosterrà questo voto ma una proposta piú concreta come quella del capogruppo SVP Stauder. Atz ha replicato che alcune parti sociali hanno dei rilievi, e che per questo è previsto il confronto con loro al punto (5). Ha chiesto una votazione separata per punti, e la mozione è stata respinta (premesse e ciascuno dei singoli punti respinti a maggioranza).
È poi ripresa la discussione, iniziata ieri, della mozione n. 258/25: Le Dolomiti e la gente che ci abita hanno finalmente bisogno di un po’ di tregua (presentata dai conss. Foppa, Rohrer e Oberkofler il 17/04/2025). Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha presentato l’emendamento riguardante la parte dispositiva, con primo firmatario Harald Stauder (SVP), che ora prevede di incaricare la Giunta: 1. di redigere annualmente un report sul traffico sui passi; 2. di sollecitare il Governo nazionale a creare le condizioni legali per la gestione e la riduzione del traffico nelle aree sensibili (ad esempio pedaggi, contingentamento, divieti di circolazione per alcune categorie di veicoli, eccezioni per veicoli a emissioni zero, ecc.); 3. di impegnarsi presso il Commissariato del Governo per intensificare i controlli sui passi sia attraverso sistemi radar fissi che pattugliamento delle forze dell’ordine. Oltre ai controlli di velocità, dovrebbero essere effettuati anche controlli sui decibel. In questo contesto, sono da coinvolgere sia le forze dell'ordine statali che le forze di polizia locali; 4. di intensificare lo scambio tra tutti gli uffici provinciali interessati e i comuni soggetti a problemi legati al traffico nelle aree sensibili, al fine di supportare i comuni nella concretizzazione dei concetti e nell'attuazione delle misure per ridurre e spostare il traffico”. Secondo Foppa si tratta di un ridimensionamento della versione originaria, ma è comunque una promessa di agire in questo senso: l’anno prossimo si farà una verifica.
L'ass. Daniel Alfreider si è espresso a favore della nuova versione. È chiaro che bisogna fare qualcosa e che il nuovo codice della strada renderà più difficili i controlli. Verranno fatte delle rimostranze presso l'ufficio del commissario di governo e a Roma, poiché è necessario un quadro giuridico per poter fare determinate cose. La mozione è stata approvata con 28 voti a favore e 2 astensioni.
Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha poi presentato la mozione n. 256/25: Situazione del traffico lungo il corridoio del Brennero: ripercussioni del risanamento del ponte Lueg e misure necessarie (presentata dal cons. Widmann il 16/04/2025), con la quale proponeva di impegnare la Giunta 1. a richiedere un'analisi dettagliata delle capacità e del potenziale della rete ferroviaria al fine di aumentare il trasferimento su rotaia del traffico pesante durante la costruzione del ponte Lueg e a mettere i risultati a disposizione dei consiglieri e delle consigliere provinciali prima della seduta congiunta del giugno 2025; in particolare, si dovranno esaminare le possibili misure a breve termine realizzabili senza grandi interventi infrastrutturali per massimizzare l'utilizzo della rotaia; inoltre, si dovranno valutare incentivi come riduzioni temporanee dei prezzi per il trasporto merci su rotaia; 2. a valutare e ottimizzare l'utilizzo dell’“autostrada viaggiante” (RoLa), quale una di tante misure a breve termine volte a decongestionare dal traffico il corridoio del Brennero, considerando in particolare l'efficienza e l'economicità di questa soluzione. Anche questi risultati dovranno essere messi a disposizione prima della seduta congiunta del giugno 2025; 3. ad adoperarsi a livello transfrontaliero affinché gli esecutivi del Tirolo e del Trentino forniscano regolarmente e in modo trasparente a tutti i/le componenti delle tre assemblee legislative informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori al ponte Lueg e sulle misure adottate per la gestione del traffico, al fine di consentire un approccio coordinato e condiviso nell'interesse di tutto l'arco alpino. Widmann ha ricordato che nel giugno 2025 si svolgerà la seduta congiunta delle tre assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo e della Provincia autonoma di Trento: in tale occasione la situazione del traffico lungo il corridoio del Brennero sarà nuovamente oggetto di discussione, e in considerazione del fatto che il transito dell’asse del Brennero interessa in egual misura il Tirolo, l'Alto Adige e il Trentino, è necessario che l'Alto Adige affronti questo incontro con una buona preparazione e con richieste e analisi chiare.
In assenza di interventi, l’ass. Daniel Alfreider ha replicato direttamente: i tecnici del Dipartimento propongono di respingere la mozione. Il cantiere del ponte Lueg è stato aperto dal 1. gennaio, è uno dei più complessi lungo l’asse del Brennero, e non è l’unico. La grande sfida è infatti la manutenzione dell’infrastruttura, che è congestionata. Grazie allo scambio intensificato con il Tirolo è emerso che ci si sta impegnando per risolvere la problematica, anche a fronte del ritardo del cantiere per via del ricorso di alcuni Comuni. ASFINAG ha proposto una gestione positiva, con il transito dei mezzi pesanti nel lato interno, e le relative informazioni sui cantieri sono disponibili online. In merito alla RoLa, va detto che in Isvizzera e in altri Paesi dove esiste l’autostrada viaggiante i dati lungo l’arteria ferroviaria non sono soddisfacenti. Importante è promuovere lo scambio di informazioni anche sui diversi giorni festivi, nonché promuovere un consenso a livello europeo, anche con la Baviera, e una regolamentazione congiunta nelle regioni interessate. È necessaria una regolamentazione unitaria lungo tutto il corridoio, si vuole meno traffico su gomma e più su rotaia.
La discussione di questo punto è quindi stata rinviata.
Il tempo riservato all’opposizione è terminato, ed è iniziato quello della maggioranza
MC