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Lavori Consiglio: Disegno di legge sui Consultori familiari

Presentato dall’ass. Messner il dlp 38/25: Consultori familiari in Alto Adige. La prima parte della discussione generale.

(In osservanza delle disposizioni sulla par condicio (articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28) in vigore in vista degli eventuali ballottaggi conseguenti alle elezioni amministrative  (18 maggio), nonché dei prossimi referenda popolari abrogativi (8-9 giugno), e a fronte delle relative indicazioni dell’Agcom, i comunicati stampa sui lavori del plenum saranno redatti in modo da assicurare imparzialità relativamente ai ballottaggi, evitando i nomi dei candidati o delle candidate, e senza riferimenti ai temi dei referenda abrogativi.)

Presentando oggi il disegno di legge provinciale n. 38/25: Consultori familiari in Alto Adige (presentato dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessore Messner), l’ass. Hubert Messner ha ricordato che l'attuale norma risale al 1979, sulla base della legge statale del 1975, con l’obiettivo principale della consulenza e del sostegno delle famiglie e delle coppie in vari ambiti, tra cui quello psicologico e quello sessuale. Negli ultimi anni, ci sono state diverse modifiche nell’ambito di procreazione assistita, attuazione dei LEA, privacy, assistenza territoriale: tutte normative che vanno attuate, insieme al nuovo sistema informativo dei servizi. Il disegno di legge mira quindi a riorganizzare i Consultori famigliari in Alto Adige e ad aggiornare le basi legali. Sono stati approvati anche il modello di finanziamento e il nuovo tariffario; oggi esistono in Alto Adige 42 sedi di consultori familiari, di cui 27 sono pubblici e sono gestiti dall’Azienda Sanitaria locale, mentre 15 sono gestiti da 6 soggetti privati. Offrono principalmente prestazioni ginecologiche legate alla natalità, servizi in ambito psicologico, sulla base di un modello hub and spoke, rafforzando anche l’assistenza territoriale. I servizi sono stati ampliati con prestazioni aggiuntive relative a terza età, mobbing, sostegno a persone in menopausa e andropausa, servizi per la sterilitá, adozione e affidamento. Il disegno di legge definisce i compiti dei consultori, il personale, il lavoro in équipe multidisciplinari, la formazione. I consultori sono quindi i primi servizi che corrispondono l’assistenza territoriale, a livello interdisciplinare, e sono la base della prevenzione.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha parlato di una legge importante, a fronte dell’importante ruolo dei Consultori famigliari con approccio multidisciplinare e la presenza obbligatoria di psicologo/a, ginecologo/a, ostetrica, assistente sociale. In commissione è stato chiarito che devono essere iscritti ai relativi orini il che è importante. Ha poi ricordato le difficoltà segnalate dai Consultori di entrare in contatto con l’assessore competente, e la mancata condivisione della valenza politica di questa legge, che sembra più un aggiornamento alle prerogative nazionali e statali. I criteri dispongono un consultorio ogni 20.000 abitanti nelle zone urbane e uno ogni 10.000 nelle zone rurali, e qui manca chiarezza: non è chiaro cosa sia considerato un consultorio famigliare a tutti gli effetti e cosa sia invece solo una sede esterna di un consultorio. Non è inoltre chiaro quali prestazioni debbano essere effettuate negli spoke. In quanto ai tirocini, il Gruppo verde aveva proposto che per essi si ricevesse un compenso, ma nella norma c’è scritto il contrario: è stato detto che però che la retribuzione sarà introdotta con la nuova legge omnibus. Importante è che in occasioni future sia facilitato il contatto con le associazioni, che in vari settori lamentano difficoltà. Favorevolmente sono accolte le modifiche relative al supporto per le donne che scelgono l’interruzione volontaria di gravidanza, sarebbe auspicabile anche l’interruzione farmacologica, che verrà proposta con emendamento. Lascia perplessi il riferimento ai consulenti di etica clinica, mancando una chiara definizione del ruolo; di solito le valutazioni etiche sono affidate non a una sola persona ma a un gruppo. Anche sul tema della contraccezione gratuita sarà presentato un emendamento: in commissione, la discussione non è stata bellissima. In quella sede, il Gruppo verde si era astenuto.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha evidenziato che il disegno di legge solleva perplessità sul piano operativo, sociale e politico. In primis, a fronte di una retorica sull’ampliamento dei servizi, si tratta di una contrazione: il modello hub and spoke rischia di ridurre la capillarità del servizio, in quanto tali sedi non rispecchiano i criteri previsti a livello nazionale. Critica è la mancanza di un confronto democratico con gli interessati, enti consultoriali storicamente presenti sul territorio, mentre un confronto viene curiosamente garantito sulla festa di San Giuseppe. Ci sono formulazioni un po’ vaghe, come l’introduzione di consulenti sull’etica, che sollevano dubbi sull'autodeterminazione delle donne e lo spirito laico dei consultori; a questo si aggiunge il rifiuto con argomentazioni sconcertanti, in commissione, della proposta di contraccezione gratuita: “È stato detto che sarebbe responsabilità dell’uomo”. Va ricordato il problema dell’endometriosi che costringe alcune donne ad assumere una pillola, ma neanche questa viene rimborsata. La legge inoltre demanda tutto a delibere successive, esponendo a rischi legati al mutamento politico. C’è anche la questione dei diritti incerti per minori e persone vulnerabili, senza assistenza sanitaria: non è chiaro se potranno accedere ai servizi come in passato. La riforma appare centralizzante, opaca e potenzialmente regressiva: egli si augura che venga migliorata in aula.
Dai banchi dei consiglieri, Rosmarie Pamer (SVP) ha riferito del contributo del proprio Dipartimento, perché la parte sulle famiglie riguarda il sociale. Ha ricordato che i Consultori privati avevano segnalato procedure complesse, nuove norme statali e prestazioni che rendevano necessario l’adeguamento. In Alto Adige, i consultori sono un elemento indispensabile nelle comunità comprensoriali e nella rete sociale, offrendo consulenza e sostegno a bassa soglia, soprattutto in situazioni difficili. Nel 2024 sono state oltre 10.000 le persone che sono ricorse ai consultori. Per i consultori privati sono previsti per il 2025 quasi 5 milioni: c’è stato un piccolo aumento perché le spese sono aumentate, suddivise tra sanità, sociale (26%), e Agenzia per la famiglia (14%). Il nuovo modello prevede un sistema di finanziamento più semplice e una riduzione dell’onere burocratico, garantendo certezza di pianificazione. Un plusvalore è dato dall’organizzazione territoriale e dalla collaborazione tra privato e pubblico. Un’ulteriore novità è il ruolo più importante dell’équipe multidisciplinare, nonché la parte relativa alla formazione. Si punta più a una prestazione a misura di famiglia e alla prevenzione, nonché a una buona amministrazione dei servizi, per dare risposta alle esigenze di cittadini e famiglie.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che la consulenza alle famiglie è un punto centrale, compresa la prevenzione di conflitti famigliari. Positivo è che si consideri anche una consulenza per le persone nella terza età, spesso in difficoltà quando rimangono sole. Giusto è offrire prestazioni a bassa soglia, ma ci si chiede se c’è sufficiente personale. Positiva è anche la consulenza sulla sessualità, anche se il fatto che tutti si conoscono nei paesi, potrebbe rappresentare un problema. In quanto ad assistenza a gravidanza e contraccezione, il consigliere ha chiesto se esistono in Alto Adige “culle per la vita”: gli risulta che la più vicina è a Lienz, servirebbe quindi una consulenza senza pregiudizi anche su alternative all’aborto, quale l’adozione in forma anonima. La STF sosterrà la legge.
Franz Ploner (Team K) ha ritenuto molto importante il disegno di legge, che rappresenta un adeguamento alla legge statale e alle nuove esigenze. La discussione in commissione è stata pesante ma costruttiva. I compiti assegnati ai consultori sono tantissimi, a sostegno di famiglie, coppie e singole persone - non solo donne - per tutto l’arco della vita. Vanno visti come presidio preventivo, e richiedono la presenza di molti specialisti esperti. In Alto Adige l’etica medica è in una fase primordiale, anche se in provincia c’è uno dei migliori bioetici: il personale competente in etica potrebbe fare consulenza non solo nell’ambito della gravidanza, ma per esempio anche in caso di tumore. In quanto agli hub & spoke, gli hub a livello provinciale sono 3 o 4, gli spoke molti di più: bisogna riflettere su come ricondurre la multidisciplinarità anche agli spoke, per esempio ricorrendo a telemedicina e teleconsulenza. Anche la consulenza per le madri è un po’ frammentata, e poi c'è la questione del finanziamento, che riguarda in particolare il privato: la previsione nell’ambito delle spese correnti è un punto debole. È problematico poi, in ambito psicologico, che sia finanziata la diagnosi ma non la terapia. Ploner ha quindi annunciato degli emendamenti; facendo riferimento alla contraccezione ha chiarito che gli uomini dovrebbero ben essere inclusi nel dibattito. Darà comunque sostegno al disegno di legge, che va nella giusta direzione.

La discussione del disegno di legge proseguirà domani a partire dalle 10.00.

MC

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