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Lavori Consiglio: Interrogazioni su temi d’attualità - 1
Poste da consigliere e consiglieri alla Giunta provinciale, riguardavano la medica di base di Cortaccia, l’assegno di cura, code a Pentecoste sul Brennero, passaggio impedito sull’Alpe di Siusi, vaccino KOSTAIVE-Zapomeran, la giungla di cartelli stradali, il verde stradale, il Pride Month 2025, il costo del parcheggio all’ospedale, i bus per la stazione a Bolzano.
In apertura della seduta di oggi, il presidente del Consiglio provinciale Arnold Schuler ha ricordato Wilhelm Erschbaumer, già consigliere provinciale, scomparso all’inizio del mese di giugno. Nato nel 1937, aveva fatto parte dell’assemblea per due legislature, dal 13 dicembre 1973 al 12 dicembre 1983. “Eletto nella lista S.P.S., Sozialdemokratische Parte Südtirol, nella settima legislatura è stato capogruppo di questo partito, e nell’ottava capogruppo della SPS e della USD, Unabhängiger Sozialdemokrat. È stato anche componente della Terza commissione legislativa, competente in materie finanziarie ed economiche”, ha ricordato Schuler, invitando poi il plenum a osservare un minuto di silenzio in sua memoria.
È quindi iniziato l’esame delle interrogazioni su temi d’attualità.
La prima interrogazione ("Regina delle assenze" (non!) lavora a Cortaccia? ) è stata posta da Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), che riferendosi a una medica di medicina generale incaricata dal febbraio scorso a Cortaccia, ne segnalava le ripetute assenze ingiustificate, nella nuova come nelle precedenti sedi di lavoro, con disagi per i cittadini locali. Il consigliere ha chiesto quindi come è possibile che una medica con tali trascorsi sia stata incaricata dalla SABES, se si è proceduto a un nuovo concorso, quali sono i danni economici delle ripetute assenze e cosa farà la SABES affinché tutto ciò non si verifichi di nuovo. L’ass. Hubert Messner ha riferito che il caso è conosciuto ed è stato affrontato più volte, anche per via di altri problemi, ma l’aggiudicazione di questi incarichi avviene in base al contratto collettivo nazionale e a determinati punteggi: la SABES non può intervenire in alcun modo. Oggi una dottoressa ha assunto il servizio, e il precedente contratto a tempo determinato è decaduto, senza svantaggi finanziari. Ha ricordato che la dottoressa in questione era l’unica candidata al posto, e ribadito che anche in presenza di problemi non c’è possibilità di derogare dalla graduatoria, a meno che non si tratti di problemi disciplinari. Segnalando (Assegno di cura) che per la valutazione della non autosufficienza l’amministrazione ha bisogno di circa 7-8 mesi, mentre l’esigenza delle famiglie si manifesta con urgenza, tanto che molte devono ricorrere a una o un badante, Josef Noggler (SVP) ha evidenziato che questo comporta difficoltà economiche, e che per questo il tempo di elaborazione andrebbe ridotto a un massimo di 60 giorni. A questo scopo, ha proposto che la prima valutazione sia fatta dal medico di medicina generale, che solitamente ben conosce i propri pazienti: Egli ha quindi chiesto dati sui tempi del riconoscimento del fabbisogno assistenziale e dell’effettivo rilascio dell’assegno di cura, che cosa si potrebbe fare per ridurli e se l’ipotesi di coinvolgimento dei medici di base è realizzabile. L’ass. Rosmarie Pamer ha chiarito che per la valutazione della non autosufficienza ci vogliono circa 190 giorni in media, ovvero dai 3 ai 9 mesi nei diversi Comuni. L’obiettivo è di ridurre i tempi, sono state introdotte misure e l'attuale sistema sará modificato anche a fronte dell’imminente riforma a livello statale. L’assistenza deve avvenire a tutto tondo; il primo livello non può essere attribuito solo attraverso il medico di medicina generale. La valutazione è più veloce nei distretti dove non c’è carenza di personale; l’attesa più lunga attualmente è nel Burgraviato. i numeri dei richiedenti sono aumentati, ma il personale è rimasto invariato.
In occasione della Pentecoste, il transito attraverso il Brennero in direzione sud è stato altamente problematico: lo ha riferito Franz Ploner (Team K) ricordando (Code a Pentecoste sul Brennero) che in quel periodo, a fronte di un ponte Lueg percorribile su due corsie, nella galleria del Brennero alla frontiera era attivo un cantiere con transito a corsia unica, e che in Titolo sono circolate voci il tutto fosse frutto della “lunga mano” del ministro Salvini per forzare il ritiro dei divieti di transito notturni: il consigliere ha quindi chiesto, tra l’altro, se la Giunta era stata informata dalla A22 del cantiere al Brennero, se esiste uno scambio tra A22 e Asfinag sulle chiusure programmate e perché non si poteva procedere a una riduzione di corsia in galleria solo nelle ore notturne. L’ass. Daniel Alfreider ha spiegato di aver chiesto i relativi dati all’A22, ma di non aver ancora ricevuto risposta. ha chiesto quindi di poter fornire in un secondo momento le informazioni. Ploner si è stupito che l'assessore non potesse rispondere a nessuna delle domande e che il suo Assessorato non fosse informato dall’A22; ha chiesto perché una delle due gallerie è sempre soggetta a lavori. Alfreider ha chiarito che il suo Dipartimento ha sempre puntato sullo scambio di informazioni tra Tirolo, Baviera, Trentino, Monaco e Verona, ma ha dovuto constatare che l’informazione è insufficiente.
Con la successiva interrogazione (Impedito il passaggio sulla strada provinciale), Andreas Colli (Wir Bürger – Noi cittadini – Nëus Zitadins) ha evidenziato molteplici segnalazioni di cittadini in merito a quanto avviene sulla provinciale per l’Alpe di Siusi, con la presenza al punto di controllo di S.Valentino, all’inizio dell’area protetta paesaggistica, di un dipendente della “Seiser Alm Bahn”, che indirizza i veicoli con tono deciso e insistenza verso l’impianto di risalita di Siusi. Ricordando che secondo la Corte di Cassazione “bloccare intenzionalmente un veicolo su una strada pubblica può essere considerato un reato” il consigliere ha chiesto se la Giunta è al corrente dei fatti e come si intende giustificare tale comportamento, nonché cosa intende fare per porre fine a queste attività illegittime o a questo reato. L’ass. Peter Brunner ha detto che la giunta non è a conoscenza di quanto accaduto, ma si metterà in contatto con la societá che gestisce gli impianti; nel caso si trattasse di zona sotto tutela paesaggistica varrebbe una particolare disciplina, che però non vale per tutto ciò che è al di fuori.
All’inizio di quest’anno è stata autorizzata la sostanza sperimentale basata su ingegneria genetica denominata KOSTAIVE-Zapomeran, un cosiddetto “vaccino” anti-Covid-19 a base di sa-RNA (mod-RNA autoamplificante), senza gli studi necessari per escludere genotossicità, cancerogenicità e mutagenicità: lo ha detto Renate Holzeisen (VITA) aggiungendo (La Giunta provinciale intende utilizzare il cosiddetto "vaccino" saRNA contro Covid-19 KOSTAIVE-Zapomeran?) che esperti con ruoli istituzionali sottolineano il pericolo concreto di un’autoamplificazione prolungata di modRNA e della trasmissione di sa-modRNA ad altre persone e all’ambiente in generale, e che sulla base del rischio concreto di spreading ogni cittadino altoatesino è coinvolto dall’autorizzazione di questa sostanza sperimentale. Considerando inoltre che la proteina Spike genererebbe gravi processi infiammatori e morte cellulare nell’organismo e che il foglietto illustrativo di KOSTAIVE menziona il rischio di miocardite, la consigliera ha chiesto se la Giunta intende introdurre KOSTAIVE-Zapomeran per l’uso in Alto Adige, se ha esaminato il rischio di spreading e quali misure intende adottare a tal riguardo. L’ass. Hubert Messner ha chiarito che questo nuovo Vaccino Covid 19 è stato sì autorizzato, ma non è in commercio, pertanto la SABE non lo utilizzerá in autunno; Egli conosce quanto detto dal dott. Maurizio Federico (articolo citato dalla consigliera), ma attualmente manca una valutazione sistematica. Holzeisen ha ribadito che a livello europeo è stato autorizzato e potrebbe entrare in commercio da un momento all’altro.
Secondo Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann), la giungla di cartelli stradali non costituisce solo una sovraregolamentazione del traffico stradale, ma ostacola spesso l’orientamento intuitivo, affaticando chi si trova nel traffico e causando costi e burocrazia. Egli ha quindi chiesto (Giungla di cartelli stradali o modello dello spazio condiviso - shared space?) una serie di dati sulla cartellonistica, tra i quali il numero di cartelli verticali attualmente in uso, il suo sviluppo negli ultimi 10 anni, gli uffici responsabili della loro gestione e3 del controllo del relativo stato, le linee guida da seguire e la relativa attenzione anche agli effetti psicologici sui guidatori, i costi medi per cartello e l’eventuale esistenza di modelli di traffico alternativi quale lo “shared space”. L’ass. Daniel Alfreider ha premesso che in Alto Adige da anni è stata adottata la linea di vietare i cartelloni pubblicitari lungo le strade, togliendo quindi una fonte di stress. I cartelli stradali verticali sono 25.000, non vié stato aumento né diminuzione, perché sono installati seguendo le norme del Codice stradale che non sono modificate in maniera rilevante; la responsabilità è dei gestori della singola strada, che controllano anche quotidianamente; si evitano cartelli ridondanti o contraddittori; in quanto ai costi, si va dai 40 € ai 2.000 € a cartello. Il modello shared space e modelli alternativi sono stati analizzati, il primo è un modello che può essere introdotto nei centri abitati, ma non sulle strade provinciali - il Comune di Bressanone l’ha già in parte adottato. La Provincia manda anche osservazioni ai Parlamentari a Roma sul Codice della Strada, soprattutto in merito alle strade lungo i passi, ma le proposte di modifica non hanno ancora trovato una maggioranza.
Ricordando che rispondendo, nel 2019, a una propria interrogazione sul verde stradale gestito dalla Provincia, la Giunta aveva risposto che non erano disponibili dati affidabili sulla superficie totale di tale verde, ma che essa poteva essere stimata a circa 2.000 ettari, Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiesto (Verde stradale) se è ora possibile definire con maggiore precisione tale superficie dei circa 2.000 ettari di verde stradale (aree verdi lungo le strade, scarpate, ecc.) gestiti dalla Provincia, a quanto ammontano le spese sostenute per lo sfalcio e la cura del verde stradale negli ultimi 3 anni, come sono articolati tali costi e quanto personale viene impiegato, quante volte all’anno viene sfalciato il verde stradale nei fondovalle lungo la strada statale della Val Venosta SS38, la SS12 del Brennero nella Bassa Atesina, in Valle Isarco e in Alta Valle Isarco, nonché lungo la SS49 della Val Pusteria, se sulle strade provinciali vengono piantate siepi come misura di protezione dal rumore, oppure utilizzate in combinazione con altre soluzioni fonoassorbenti, e dove. L’ass. Daniel Alfreider ha chiarito che i dati richiesti sono molto interessanti ma richiedono molto tempo per essere raccolti e illustrati: ha chiesto quindi un po’ di pazienza per provvedere.
Anche quest’anno la Provincia autonoma di Bolzano partecipa con diverse iniziative al cosiddetto “Pride Month”: lo ha ricordato Süd-Tiroler Freiheit, evidenziando che per tutto il mese di giugno, i Musei provinciali dell’Alto Adige, i cui loghi sui rispettivi siti web sono colorati arcobaleno, mettono al centro “la storia queer, le realtà di vita e le espressioni culturali”, che il cielo sopra Castel Tirolo appare online anch’esso in tonalità arcobaleno, e che lo stesso Castel Tirolo espone persino due bandiere arcobaleno cosiddette “progressive”. Rilevando che osservatori critici considerano eccessive tali iniziative, la consigliera ha quindi chiesto (Pride Month 2025) se la Giunta ha impartito direttive o formulato raccomandazioni agli uffici provinciali o all’amministrazione provinciale affinché partecipino concretamente al cosiddetto “Pride Month”, se i Musei hanno avuto a disposizione fondi a questo scopo e in che quantità, de la Giunta ritiene auspicabile l’esposizione sugli edifici pubblici di bandiere che veicolano chiaramente un messaggio ideologico e da cui derivano rivendicazioni politiche. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che dal 2023 la provincia e i vari enti partecipano al Pride month - partecipando anche Musei, STA. Noi Techpark, Fiera Bolzano e altri, esponendo la bandiera arcobaleno che rappresenta la diversità e la comunitá LGBTQ+. 1.092 € sono stati spesi a questo scopo, considerando che il Pride month sta per inclusione, non discriminazione e diversità, compresa l’inclusione dlele persone con disbailità, valori che la coalizione di governo sostiene. Non si è però d’accordo quando il Pride month viene associato ad altre situazioni, anche se quando si espone una bandiera spesso la si associa a idee che sono personali: questo accade anche con la bandiera del Tirolo. Il 28 giugno è stato redatto anche un manifesto politico, ma questo non è legato strettamente alla bandiera arcobaleno. Secondo Sven Knoll, ormai chi espone questa bandiera viene considerato un buono, e chi non lo fa un cattivo, anche se tra le persone queer non tutti sono per questa bandiera: Kompatscher ha ribadito che la bandiera significa diversità e inclusione; su vari sottotemi si possono avere opinioni diverse.
Il parcheggio principale dell'ospedale di Bolzano costa 1,50 euro all'ora: una cifra non indifferente per chi vuole andare a trovare ogni giorno parenti o amici in ospedale: lo ha detto il Gruppo verde (Parcheggiare all’ospedale: perché è così costoso?) evidenziando che se la durata della visita è di diverse ore al giorno e di diversi giorni alla settimana, il costo totale può diventare considerevole e che si tratta di un problema si pone anche in altri ospedali dell'Alto Adige. Egli ha quindi chiesto chi stabilisce le tariffe dei parcheggi negli ospedali, se la Giunta provinciale può influenzarle, quali agevolazioni sono disponibili e come vengono informate le persone che ne hanno diritto. L’ass. Hubert Mussner ha fatto riferimento a una delibera della Giunta del 2010 e a una del 2023, secondo cui la competenza è passata alla SABES; dal 2023 le tariffe non sono stabilite dai singoli ospedali ma dall’Azienda; si sta cercando di elaborare un sistema tariffario omogeneo, come ora non è. Ci sono dei gruppi esentati, tra i quali chi deve sottoporsi a chemioterapia, a dialisi, famigliari di pazienti in pediatria e altri. Spetta ai vari reparti ospedalieri informare i pazienti. Brigitte Foppa ha detto che i Verdi ritengono necessario il pagamento dei parcheggi perché occupano suolo pubblico, ma non a quello degli ospedali, e ha invitato a ridurre le tariffe. Con il 15 giugno sono state soppresse le fermate degli autobus davanti alla stazione ferroviaria di Bolzano, con il risultato che i passeggeri si trovano ora costretti a raggiungere fermate più distanti, come quella in via Alto Adige: lo ha ricordato Paul Köllensperger (Team K), evidenziando (Piazza della Stazione a Bolzano: perché penalizzare l’intermodalità treno/autobus e quindi la mobilità sostenibile?) che pochi giorni dopo il Consiglio comunale del capoluogo ha approvato un documento del Team K che chiede il loro ripristino, che la decisione è paradossale rispetto agli obiettivi di incentivazione di trasporto pubblico e mobilità sostenibile e che sorge il sospetto che si tratti di un regalo al Waltherpark e al relativo centro commerciale. Egli ha quindi chiesto perché il progetto di tram cittadino prevedeva il suo passaggio in viale Stazione (e andava contro il PRU) mentre gli autobus no, quali sono le motivazioni che hanno portato alla scelta di deviare la gran parte delle linee di autobus lontano dalla stazione e se l’Assessorato in sinergia con Sasa non intenda prendere in considerazione il ripristino di un collegamento diretto e funzionale. L’ass. Daniel Alfreider ha ricordato il tentativo di realizzare il tram, bloccato dall’esito del referendum, e aggiunto che la direzione delle linee bus è stata determinata dal Comune - la Provincia aveva segnalato la possibilitá che insorgessero dei problemi in determinati nodi - per esempio le rotatorie - già qualche anno fa. Il Comune aveva però deciso di lasciare libero il piazzale della stazione, e la decisione spetta a questo ente - il tema deve essere affrontato dalla nuova amministrazione, e si spera che qualcosa venga fatto, allo scopo di rendere più agevole il trasporto pubblico. Köllensperger ha chiarito che la nuova Giunta si era espressa in termini scettici sull'abolizione delle fermate alla stazione, e sollecitato un confronto Comune-Giunta.
(continua)
MC