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Lavori Consiglio: Bilancio 2026, ordini del giorno - 2
Discusse ulteriori proposte, approvata quella su un Festival della Cultura. L’esame degli ordini del giorno prosegue nel pomeriggio.
Con l’ordine del giorno Vicinanza alle cittadine e ai cittadini: offrire regolarmente DIGI-POINTS in tutti i comuni, Franz Ploner (Team K) ha chiesto oggi, nell’ambito della trattazione della manovra di bilancio 2026, di (1) invitare i 116 comuni dell’Alto Adige insieme al Consorzio dei comuni a istituire e offrire gratuitamente i DIGI-POINTS alle cittadine e ai cittadini su base settimanale o comunque a intervalli regolari; 2.a formare nei comuni del personale per questa nuova funzione e/o stipulare accordi con altre istituzioni affinché svolgano tale funzione per i comuni; 3. a prevedere nel bilancio i mezzi finanziari necessari per coprire le spese derivanti dall'attuazione del presente ordine del giorno. Ploner ha spiegato che il cambiamento tecnologico pone enormi sfide soprattutto alle persone più anziane, ma anche a coloro che in questa provincia hanno meno dimestichezza con la tecnologia. Per evitare di tagliare fuori un'ampia fetta di cittadine e cittadini da questa nuova forma di comunicazione, sono necessari programmi di formazione, e corsi per impratichirsi, che siano a bassa soglia: i centri di consulenza gratuita DIGI-POINTS attualmente presenti in 15 Comuni dovrebbero essere estesi a tutti. Sandro Repetto (Partito Democratico) ha sostenuto la mozione, secondo cui questi Digi-Points dovrebbero essere inseriti anche nelle associazioni per gli anziani, e i siti dovrebbero avere una sorta di patente di chiarezza per facilitare gli utenti. Maria Elisabeth Rieder (Team K), co-firmataria, ha detto che molti anziani sono disposti a imparare, per questo ci vogliono offerte a bassa soglia, che non richiedono nemmeno tanti mezzi finanziari. Angelo Gennaccaro (La Civica) ha ricordato di essere stato tra i primi a portare i Digi-Points a Bolzano, nonostante una grande resistenza anche da parte dei dipendenti dei Comuni. Il servizio è più delicato di quello che sembra, e come proposto da Repetto si è effettivamente lavorato insieme alle associazioni; giusta è la sperimentazione con un progetto pilota. La digitalizzazione, ha detto Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), rappresentano problema per gli anziani, alcuni dei quali non hanno uno smartphone: per questi, va mantenuta anche una via analogica; per altro vanno offerte opportunità di formazione, considerando che per chi vive in periferia la digitalizzazione porta vantaggi; la proposta va appoggiata. Waltraud Deeg (SVP) ha evidenziato il diritto di accesso all'amministrazione pubblica per ogni cittadino e che l’amministrazione deve aggiornarsi orientandosi alle esigenze dei cittadini, con soluzioni per tutte le fasce d’età. I Digi-Points sono una conquista molto importante. Il tema riguarda anche la trasmissione digitale delle sanzioni, contestata dai rappresentanti degli anziani: è necessario poter capire perché si viene multati. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che i Digi Points sono 650, non solo nei Comuni ma anche in altre sedi. Le installazioni in 15 comuni sono un progetto pilota, in base al quale si estenderà poi agli altri Comuni: questo è già stato deciso. In tutto questo c’è anche il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale, che aiuta a capire dove vuole arrivare l’utente: egli ha quindi fatto riferimento ai tutor, figure importanti per aiutare le persone, e invitato a presentare eventuali candidature perché se ne cercano ancora. L’ordine del giorno è stato respinto con 16 sì e 16 no.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha quindi presentato l’ordine del giorno Abitazioni per giovani famiglie locali, EMENDATO, affinché il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano deliberasse 1. Nessun obbligo per i Comuni: il Consiglio provinciale si dichiara nettamente contrario a obbligare i Comuni della provincia di Bolzano ad accogliere immigrati e mettere a loro disposizione abitazioni. Eventuali misure devono essere prese esclusivamente su base volontaria, rispettando l'autonomia comunale e coinvolgendo la popolazione locale, 2. Nessuna abitazione per chi ha commesso reati e per chi non ha il diritto di soggiorno: le persone che hanno commesso reati, che sono entrate illegalmente nel Paese o che non hanno un permesso di soggiorno valido devono essere escluse da queste misure. 3. Abitazioni per giovani famiglie locali: s’impegna la Giunta provinciale a fornire, in collaborazione con i Comuni, abitazioni a prezzi accessibili alle giovani famiglie locali in provincia di Bolzano, nella stessa misura in cui vengono fornite e finanziate abitazioni per immigrati; 4. Integrazione nel gruppo linguistico tedesco o ladino: s’impegna la Giunta provinciale a orientare tutte le misure d’integrazione verso il gruppo linguistico maggioritario nella provincia e nei Comuni interessati. L'obiettivo dev’essere quello di promuovere in modo mirato l'integrazione nei gruppi linguistici tedesco e ladino. Secondo Rai Südtirol, ha detto Knoll, un terzo dei giovani altoatesini emigrano, e uno dei motivi principali sono i costi di vita eccessivi. Gli immigrati sono persone che arrivano volontariamente in provincia, a volte con metodi illegali, e i Comuni vengono obbligati a mettere a disposizione alloggi gratuiti con i soldi dei contribuenti, mentre ai giovani locali non arriva nulla. Bisogna premiare i diligenti, non chi commette reati, e aiutare le giovani famiglie locali. L’immigrazione non deve essere lasciata al caso, per evitare di trovarsi minoranza in provincia. Knoll ha chiesto votazione separata dei singoli punti. Zeno Oberkofler ha detto che nessun giovane starà meglio se si lasciano persone per la strada. Giusto è offrire abitazioni soprattutto per i giovani, ma le proposte in questo senso del gruppo verde sono state respinte dalla STF. C’è bisogno di un’integrazione che funziona, il che non è se si concentrano tutti gli immigrati a Bolzano. Non bisogna mettere un gruppo contro l’altro. Sandro Repetto (Partito Democratico) ha ritenuto contraddittorio il punto 4; si è chiesto se nel documento si parli di abitazioni o di integrazione in generale. Gli italiani che iscrivono i loro figli alle scuole dell’infanzia di lingua tedesca si aspettano da ciò un vantaggio. Il punto 4 è un chiaro attacco ai nuovi cittadini, che sono importanti per l’economia, e contro la popolazione di lingua italiana. Riguardo alla dichiarazione di appartenenza linguistica, c’è già uno spostamento verso il gruppo di lingua tedesca. Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha ribadito il concetto della necessaria remigrazione e la necessità di fare il possibile perché rientrino i cittadini locali; non è possibile che i Comuni vengano sollecitati ad accogliere famiglie di profughi, quando le famiglie locali non hanno più posto. . Hannes Rabensteiner (STDF) ha detto che già una volta il presidente Kompatscher aveva minacciato i comuni pur di far cogliere da parte loro i profughi, progettando il ritiro dei contributi, mentre non li ha mai invitati a trovare abitazioni per i residenti: questo è assurdo: egli non ha mai risposto alle preoccupazioni dei cittadini in merito. Il problema riguarda anche gli alloggi IPES, ai quali i locali non hanno più accesso. Secondo Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) in merito all’immigrazione in Europa bisogna ancora fare i compiti a casa, ma a prescindere da questo i problemi rimangono, e 3 anni di Governo Meloni non hanno cambiato la situazione. Bisogna distribuire ancora di più, ma il tutto dev’essere legato a lavoro e integrazione: ci sono tante sedi, anche nei paesi, dove c’è bisogno di manodopera; non va bene riunire un gruppo di giovani in un centro senza lavoro né occupazione. dai banchi dei consiglieri, l’ass. Ulli Mair (Die Freiheitlichen), ha contestato l'affermazione di Knoll secondo cui negli uffici IPES si sconsiglierebbero i locali di fare domande perché gli alloggi vengono dati a extracomunitari, aggiungendo che viene dimenticato che c’è una categoria sempre più ampia di nuovi italiani. L’IPES cerca sempre delle possibilità. Bisogna far tutto il possibile per mettere a disposizione più alloggi sociali è giusto, ma le regole per gli alloggi IPES sono ben chiare: lei stessa ha una lunga lista di famiglie con origine straniera molto bene integrate, di cui la società ha bisogno, che però non hanno alcuna possibilità di ottenere un alloggio. Dai banchi dei consiglieri, l’ass. Marco Galateo (Fratelli d'Italia) ha espresso sostegno e apprezzamento all’ass. Mair, smentendo però che il Governo meloni non faccia niente: sicurezza interna e controllo dei flussi irregolari solo al centro della sua politica, e gli ingressi regolari sono diminuiti a fronte dell’aumento delle espulsioni; si registra una riduzione del 60% anche grazie ad accordi con Stati del Nord Africa: Si è intervenuti anche sul decreto flussi, affinché non siano sfruttate da circuiti illegali e le aziende abbiamo la manodopera che cercano; le espulsioni sono centinaia a settimana e le Forze dell’Ordine vengono sostenute. Il presidente della provincia Arno Kompatscher ha detto che con simili proposte si mettono gli uni contro gli altri, sostenendo erroneamente “per gli stranieri sì, per noi no”. Ha ricordato che la UE ha stabilito la settimana scorsa quali sono i Paesi sicuri. Nel caso specifico si tratta di persone che sono già in provincia, che durante la procedura di richiesta di un diritto di permanenza hanno abitato a spese dello stato, ma poi non ne hanno più diritto e vanno sulla strada: a queste condizioni è impossibile l’integrazione. C’è poi chi ha solo presentato la domanda, e si trova in una struttura di accoglienza provvisoria a spese dello Stato, e chi non è in una strutture: non è quindi la Provincia che paga in questi casi. Le richieste all’IPES vengono accolte non sulla base del punteggio, ma delle quote. Per l’edilizia abitativa agevolata sono solo i locali ad avere questa possibilità. Ci sono anche persone di origine straniera che hanno la cittadinanza. C’è stato un incontro con i sindaci promosso dal Consorzio dei Comuni, nell’ambito del quale egli ha fatto una proposta: egli non impone nulla. La mozione è stata respinta: le premesse con 5 sì, 25 no e 4 astensioni, il punto 1 con 6 sí, 25 no e 2 astensioni, il 2 con 6 sì 25 no e 3 astensioni, il 3 con 5 sì, 25 o e 4 astensioni, il 4 con 6 sì, 25 no e 3 astensioni.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha quindi presentato l'ordine del giorno Festival della cultura, già ACCOLTO, con il quale intendeva impegnare la GIunta 1. ad attivare una collaborazione strutturata con il Comune di Bolzano per la progettazione e la realizzazione di un Festival della Cultura di rilevanza nazionale ed internazionale, anche in collaborazione con l’Euregio, valorizzando le competenze e le eccellenze già presenti sul territorio; 2. a coinvolgere, nella fase progettuale e organizzativa, anche altri Comuni interessati, in particolare quelli sede di festival musicali, teatrali o museali di consolidata tradizione; 3. a prevedere, nell’ambito delle risorse disponibili del bilancio provinciale, un co-finanziamento adeguato alla realizzazione del Festival, con particolare attenzione alla qualità culturale, all’accessibilità e alla dimensione plurilingue e plurale della nostra Provincia. Ringraziando per l’accoglimento della proposta, Repetto ha spiegato che in provincia di Trento si svolgono da anni eventi di rilevanza internazionale, mentre questi mancano in provincia di Bolzano, che è comunque ricca di eventi culturali, e che il Comune di Bolzano vorrebbe promuovere un Festival della Cultura: per questo, va promossa la collaborazione, anche a livello Euregio.
Franz Ploner (Team K) ha quindi presentato l’ordine del giorno Garantire anche in futuro il recapito delle comunicazioni e degli avvisi della pubblica amministrazione in forma cartacea, al fine di impegnare la Giunta a a dotare l'amministrazione e i servizi pubblici dei mezzi finanziari necessari per continuare per il momento a trasmettere alla cittadinanza gli avvisi e le comunicazioni amministrative sia in formato digitale, sia in formato cartaceo; a prevedere nel bilancio i mezzi finanziari necessari per coprire le spese derivanti dall'attuazione del presente ordine del giorno. PLoner ha segnalato che iI Comune di Bolzano è intervenuto in materia di digitalizzazione senza grande preavviso e in maniera precipitosa, inviando dall'inizio del mese alla cittadinanza le notifiche di sanzioni e le richieste di pagamento solo tramite la piattaforma digitale SEND; tuttavia, chi non dispone della tecnologia necessaria (cellulare, app, ecc.) e/o non è esperto nel suo utilizzo, quindi soprattutto le cittadine e i cittadini più anziani, si trova in gravi difficoltà che hanno conseguenze di vasta portata, come il pagamento di interessi di mora aggiuntivi, la notifica di sanzioni amministrative, ecc., che spesso colpiscono proprio quelle persone che già devono sopravvivere con un reddito modesto. Egli ha quindi invitato a garantire l’accessibilità, per tutelare i diritti dei cittadini. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha ritenuto eccessiva una misura capillare, e invitato a prevedere un servizio “su richiesta”. Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit) si è detta d’accordo, ricordando una richiesta del proprio gruppo in questo senso; ha invitato a coinvolgere i Comuni e la Polizia municipale che invia le sanzioni, ritenendo che il solo invio digitale sia in contraddizione con il Codice civile che prevede notifiche in formato cartaceo, anche perché sia possibile rispettare i termini. Renate Holzeisen (Vita) ha ritenuto corretto quanto detto da Atz, la trasmissione esclusivamente digitale pone dei problemi giuridici relativi al rispetto dei termini, se ci sono problemi di accesso alla comunicazione digitale; si può scegliere consapevolmente solo se si sa che determinati avvisi non arrivano più in cartaceo: chi non lo vuole più può optare per il digitale. La comunicazione cartacea prevede un secondo invio in caso di mancato recepimento, per garantire il diritto alla difesa; opportuno è mantenere un modus di consegna che permetta di avvisare i cittadini. L’opzione digitale deve essere volontaria. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che la norma statale prevede questa possibilità, si può discutere su soluzioni migliori, ma nel caso specifico si tratta di una competenza del Comune di Bolzano. Ci si confronterà con il Consorzio dei Comuni per affrontare la questione, senza escludere il ritorno alla doppia modalità. Al punto 1. è stato quindi aggiunta la dicitura “su richiesta”. L’ordine del giorno emendato è stato respinto con 16 sì, 16 no e 1 astensione.
Paul Köllensperger (Team K) ha quindi presentato l’ordine del giorno Offensiva della produttività attraverso contributi per l'innovazione in compensazione fiscale, al fine di impegnare la Giunta a sottoscrivere al più presto, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis dello Statuto di Autonomia, un accordo con l’Agenzia delle entrate affinché gli incentivi, i contributi, le agevolazioni, le sovvenzioni e i benefici di qualsiasi genere concessi dalla Provincia possano essere utilizzati dalle aziende in compensazione ai sensi del Capo III del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. Köllensperger ha spiegato che la politica economica della Provincia, oltre a potenziare il NOI TECHPARK, dovrebbe sostenere le imprese nella ricerca e nello sviluppo, nell'innovazione e nella modernizzazione delle aziende: occorre avviare una vera e propria offensiva della produttività, e Il metodo ideale per raggiungere questo obiettivo sono gli sgravi fiscali, ma in questo campo la Provincia dispone solo di strumenti modesti. Dal 2001 esiste tuttavia la possibilità di arrivare questo risultato in modo indiretto, perché le Province possono, concedere incentivi, contributi, agevolazioni, sovvenzioni e benefici di qualsiasi genere, da utilizzare in come se la Provincia concedesse delle agevolazioni fiscali attraverso dei contributi che le aziende possono compensare con i propri tributi tramite il modello F24. A tal fine è necessario però un accordo con l'Agenzia delle entrate, per ottenere un codice tributo per la compensazione tramite l’F24. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che l'accordo sull’IRPEF relativo ad aziende con accordi aggiuntivi è un buono strumento per la promozione dell’economia. ha chiarito che con le attuali risorse umane necessaria è difficile anche liquidare il credito d’imposta e fare controlli, e aggiunto che una Direzione regionale dell’Agenzia aprirà nuove possibilità, annunciando un tavolo di lavoro con le parti sociali in primavera per procedere in termini di IRAP e altri incentivi. Köllensperger ha quindi ritirato l’ordine del giorno.
La discussione prosegue nel pomeriggio a partire dalle 14.30.
MC

