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L'importanza dell’assistenza psicosociale per una vita autodeterminata delle persone con disabilità - CON VIDEO e FOTO

Al centro della seduta pubblica dell'Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità, il tema dell'assistenza psicosociale e la sua corrispondenza alle indicazioni della Convenzione ONU.

Il dialogo trialogico al centro della seduta pubblica dell'Osservatorio. (Foto: Consiglio provinciale)

Link video GNews: 
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L’Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità ha tenuto quest’oggi al NOI Techpark Bolzano la sua seduta pubblica annuale. Circa 60 partecipanti, tra cui persone con disabilità, parenti, esperte ed esperti, semplici interessati si sono incontrati per discutere il tema "Assistenza psicosociale in Alto Adige – Corrisponde alle indicazioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità?”, con la moderazione di Thomas Karlegger, autorappresentante con funzione di supporto nell’Osservatorio provinciale e presidente dell'associazione Lichtung – Girasole, e Heidi Ulm, autorappresentante nell’Osservatorio provinciale. La piena accessibilità all’evento è stata garantita da traduzione simultanea, traduzione nella lingua dei segni e dal Visual facility, una sorta di riassunto delle relazioni in disegni e parole chiave in una lingua facile.

La seduta si è aperta con i saluti della presidente del Consiglio provinciale, Rita Mattei, che ha evidenziato come quella dell’Osservatorio sia un’attività preziosa, “perché vigila sul rispetto di diritti che, pur essendo essenziali, spesso vengono trascurati dalla comunità: ci si dimentica troppo facilmente di certe difficoltà quando non riguardano noi, e c’è quindi tanto bisogno di qualcuno che ce lo ricordi. Dal suo insediamento presso il Consiglio provinciale nel 2016, l’Osservatorio non ha mai smesso di farlo”. È quindi intervenuta l’assessora provinciale al sociale Waltraud Deeg, che, sottolineando che in Alto Adige c’è un’alta qualità della vita ma anche un alto tasso di suicidi, ha chiarito l’importanza di guardare oltre la facciata per capire di cosa hanno bisogno le persone, a partire proprio dall’assistenza psico-sociale, che riguarda non solo le persone con disabilità. In questo senso, la seduta di oggi avrebbe dato utili suggerimenti. L’assessora ha anche evidenziato l’importanza di ammettere di aver bisogno di aiuto, che è il primo passo da fare in situazione di bisogno.

Michela Morandini, presidente dell’Osservatorio provinciale, ha introdotto l'argomento del giorno con una breve definizione di “assistenza psicosociale”: essa comprende qualsiasi misura e assistenza prestata da operatrici e operatori  professionali in campo psicologico, psichiatrico e sociale, nonché da caregiver nell’ambito della famiglia o nella cerchia di conoscenti, che contribuiscono al benessere psicologico, emotivo e sociale di una persona.

È seguita la relazione di Verena Perwanger, primaria del Servizio Psichiatrico di Merano, sul tema "Assistenza psicosociale come base per una vita indipendente": basandosi sui princìpi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e sulla definizione dell'OMS di salute come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, Perwanger ha fornito una panoramica della situazione attuale in Alto Adige sull'argomento e ha riferito sul budget di salute individuale come modello innovativo di assistenza psicosociale: “Esso non consiste in singole prestazioni, ma sostiene un progetto di vita: deve quindi poter essere usato in maniera flessibile, con un cambio di paradigma che richiede un nuovo sguardo e una collaborazione a pari livello”, ha detto la primaria.

Dopo la relazione, si è svolto un confronto basato sul modello del dialogo trialogico (diretti interessati-famigliari-esperti) tra Renate Ausserbrunner, familiare ed ex presidente dell'associazione “Ariadne per la salute psichica, bene di tutti- ODV”, Dorothea Passler Mair, autorappresentante nell’Osservatorio provinciale ed accompagnatrice Ex-In, e la primaria Perwanger. I partecipanti hanno riferito delle loro esperienze personali, riferendosi in particolare al dialogo trialogico e all’accompagnamento Ex-In, ovvero quello offerto dalle stesse persone con disabilità a individui in condizione analoga, come a modelli di supporto psicosociale che sono stati attuati in Alto Adige; è emersa inoltre l’importanza di essere ascoltati e di disporre di una rete in grado di accogliere e sostenere nei momenti di difficoltà.

Sono seguiti sei workshop per esaminare la questione "Assistenza psicosociale in Alto Adige – Che cosa serve per corrispondere alle indicazioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità?”, dapprima nell'ambito dei tre gruppi target di persone con disabilità, caregiver (parenti, amici, conoscenti) o operatrici e operatori professionali e persone interessate, e poi in gruppi misti. Dai confronti sono emerse proposte di soluzioni e interventi, raccolti dalla direttrice della Ripartizione Politiche sociali Michela Trentini, che l’Osservatorio riassumerà e presenterà prossimamente: comune il desiderio di garantire maggiore partecipazione e inclusione.

Le persone che non hanno potuto partecipare alla seduta hanno la possibilità di presentare le proprie osservazioni sull'argomento per mezzo di questionari online, che sono disponibili sulla homepage della Consigliera di parità al seguente link: https://www.consiglieradiparita-bz.org .

 

 

 

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